Attentati a Bruxelles: “Hanno colpito casa mia”

Federico Martegani ha vissuto nella capitale belga, proprio vicino ai luoghi delle esplosioni

23 Marzo 2016
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“Un sacco di volte in quell’aeroporto, migliaia di volte a quelle fermate della metro, le stesse fermate vicine a dove abitavo, dove lavoravo, da dove entravo per andare agli allenamenti di rugby o raggiungere gli amici. Mai come oggi ho sentito un peso sullo stomaco, mai come oggi mi sono sentito così partecipe. Come se tra quel fumo, quelle esplosioni, quelle persone in fuga ci fossi stato anche io. È una sensazione bruttissima.
Europa risorgi!”.

Federico Martegani, coordinatore provinciale dei Giovani Padani, è un giovane tradatese che ha abitato a Bruxelles. E che alla notizia degli attentati si è sentito colpito al cuore. E ha subito temuto per gli amici che abitano nella capitale belga.

“Stamattina (ieri, ndr) alle 0l8 e qualcosa, quando sono salito in macchina, c’era Salvini su Radio Padania che parlava di Bruxelles e non capivo cosa stesse succedendo – racconta – Salvini era proprio in diretta dalla strada fuori l’aeroporto e non lo facevano passare. Dopo qualche minuto ho capito. E stavo male per i miei amici, ex colleghi ed ex compagni di squadra che sono lì”.

Non solo. Perché gli attentati sono avvenuti vicino a dove viveva: “Più che altro, conoscendo bene Bruxelles avevo capito subito che erano tutti attentati in zone a me familiari”.

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