Gioco d’azzardo, Angelo Ciocca “scardina” in piazza una slot machine. E prepara un viaggio da Lampedusa verso il Nord Africa

Il consigliere regionale della Lega Nord, candidato alle europee, ha promosso la legge regionale per le limitazioni ai videopoker. E in Europa punta ad una direttiva per contrastare la ludopatia

21 Maggio 2014
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Cioccafoto

Porre un argine al gioco d’azzardo. E per lanciare il messaggio il consigliere regionale della Lega Nord Angelo Ciocca, candidato alle elezioni europee, ha usato un metodo decisamente “efficace”: ha letteralmente scardinato una slot machine in piazza Monte Grappa.

Ciocca, presidente della commissione Attività produttive in Regione, è stato infatti a capo del gruppo che ha elaborato la legge regionale che, approvata dall’assemblea, ha limitato la diffusione dei videopoker.

Il consigliere regionale ha di recente anche lanciato un’altra “provocazione”: come riportato da diversi organi di stampa, sta preparando un viaggio da Lampedusa alle coste del Nord Africa. Un viaggio al contrario, che intende fare con un gruppo di disoccupati italiani, per chiedere “alle autorità locali, algerine, tunisine o libiche, di darci una mano. Quello che gli italiani sanno fare meglio è lavorare, ecco che cosa diremo loro”. L’operazione è stata chiamata, ispirandosi a “Mare Nostrum”, “Mare Vostro”. Naturalmente, l’operazione non manca di qualche rischio.
“Un gesto simbolico – dice ancora – per far sapere all’Unione europea che l’Italia è lasciata sola ad affrontare l’emergenza. Ci troviamo anche davanti a costi insostenibili per gestire questa situazione”.

Tornando invece alla conferenza stampa sulle slot machine a Varese, l’obiettivo che il consigliere vuole raggiungere è quello di rendere più efficace la lotta contro la ludopatia occorre di più. Una direttiva europea “che stabilisca dei rigidi requisiti che le stesse macchinette devono rispettare” spiega Ciocca.

Sono tre modifiche tecniche da apportare alle macchinette, così da tutelare i cittadini – dice Ciocca – ovvero posizionare un tappetino nel contenitore che raccoglie le vincite erogate, così da attutire il rumore che può incentivare al gioco altre persone. Poi aumentare il tempo tra lo start e lo stop del gioco, oggi di 8 secondi. Un tempo che ricerche eseguite hanno dimostrato essere troppo ridotto per permettere alla persone di “staccarsi” psicologicamente dal gioco. E infine un orologio sul display, perché chi gioca spesso perde la cognizione del tempo”.

Ciocca ha commissionato anche tre sondaggi, uno dei quali proprio sul gioco d’azzardo, eseguito dalla testata on line RealPost.it, specializzata in dibattiti e sentiment.

Per oltre nove varesini su dieci bisogna rendere meno accessibile e compulsivo il gioco d’azzardo riducendo la diffusione delle slot machine sul territorio.
Il sentiment è il frutto di 1.500 interviste telefoniche in territori del collegio elettorale Nord-Ovest (che comprende Lombardia, Liguria, Piemonte e Valle d’Aosta) su un campione ragionato che privilegia il mondo professionale e produttivo, in particolare artigiani, imprenditori e commercianti.
Dai dati emerge che ben il 94,5% dei varesini non ritiene una soluzione decisiva quella di aumentare le tasse sulle slot machine. Anzi: chiede che lo Stato non favorisca ulteriormente una pratica che provoca compulsività e manda in rovina famiglie anche a causa della grande facilità di accesso alle “macchinette”, sia nei bar sia on line. Un dato superiore anche alla media di collegio (90,3%). Mentre a Varese coloro che vogliono sostanzialmente mantenere la situazione attuale, in modo da garantire sostanziose entrate allo Stato, sono soltanto il 5,5% del campione ragionato.
I più contrari alle slot tra le categorie professionali intervistate da RealPost.it, sono gli imprenditori, con il 95,8%.  A seguire i commercianti (94,3%) e gli artigiani (90,8%).

Giusto tutelare l’ambiente e il territorio. Ma nelle infrastrutture, così chiedono oltre otto varesini su dieci, bisogna investire di più.

Dai dati emerge che l’85,5% dei varesini ha risposto positivamente alla domanda se sia necessario o meno investire maggiormente in infrastrutture, a partire dai trasporti, per creare nuovi posti di lavoro e migliorare il sistema di circolazione delle merci e delle persone. Un dato superiore alla media di collegio (82,9%). A Varese soltanto il 14,5% ritiene che il territorio abbia già dato abbastanza.
I più favorevoli alle infrastrutture, tra le categorie professionali intervistate da RealPost.it, sono gli imprenditori (87,1%). A seguire artigiani (85,4%) e commercianti (82,5%).

Per un terzo dei varesini se l’Italia uscisse dall’euro tra cinque anni il Paese sarebbe più competitivo e staremmo tutti meglio.
Dai dati emerge che per il 31,1% dei varesini, da quando è entrato in vigore l’euro, l’Italia si è impoverita e ha perso in competitività e, se dovessimo uscire oggi dalla moneta unica, tra cinque anni ne trarremmo tutti vantaggio. Un dato sostanzialmente in linea con quello delle aree campione del collegio selezionate da RealPost (29,9%).
I più euroscettici, tra le categorie professionali intervistate da RealPost.it, sono gli artigiani (38,6%), a seguire commercianti (29,4%) e imprenditori (25,7%).

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