Varese, una casa rifugio per donne vittime di violenza

Giovedì 6 novembre alle ore 10.30 nella sala matrimoni del Comune è stata presentata la convenzione tra Comune di Varese e Fondazione Felicita Morandi

06 Novembre 2014
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Varese

Una casa rifugio per donne, anche con minori, vittime di violenza.

La convenzione è stata siglata tra il Comune di Varese e la Fondazione Felicita Morandi e ha la durata di tre anni. 

Il Comune sosterrà la casa rifugio con 50 mila euro. Sono intervenuti l’assessore a Famiglia e Persona Enrico Angelini e la presidente della Fondazione, Giovanna Scienza.
Spiega l’assessore Enrico Angelini: «E’ un ulteriore passo nel lavoro che si sta facendo sul tema della violenza alle donne, in un’ epoca di  crisi come questa. Da un anno è nata la rete sul territorio, con la supervisione del Prefetto che vede coinvolte le principali istituzioni e associazioni no profit. E’ stato definito un protocollo, sulla base del quale a livello regionale si sono ottenuti finanziamenti per un progetto concreto. E’ partito Minerva. Ora la convenzione con l’associazione Felicita Morandi, per rendere stabile la struttura, e dare risposte concrete e precise, non improvvisate, all’emergenza. Il sistema Varese ha risposto con concretezza ed efficacia».

La convenzione ha la durata di tre anni (compreso il 2014). Il Comune sostiene la casa rifugio con 50 mila euro.

La dott.ssa Scienza ha sottolineato l’importanza della stabilità del rapporto con il Comune.

«In passato – ha spiegato –  abbiamo sempre lavorato nella precarietà: le istituzioni ci sono sempre state, ma occorre la stabilità, che oggi c’è per la prima volta. Questo è un primo esempio di convenzione che vogliamo diventi un modello per le altre realtà del territorio, una palestra di buone pratiche da esportare. Con Minerva garantiamo l’accoglienza dei nuclei familiari, delle donne anche con minori. E di strutture del genere ce ne sono poche. La prontissima accoglienza alla casa rifugio va dai 7 ai 30 giorni. Sono pronti anche due appartamenti per il periodo successivo, dai 3 ai sei mesi. La casa rifugio è aperta da ottobre e ha ospitato due nuclei familiari».

 

La convenzione “promuove e sostiene presso la Casa Rifugio della Provincia di Varese le azioni finalizzate al contrasto, alla prevenzione, all’accoglienza e al supporto psicologico e psico-educativo di donne e bambini vittima di violenza domestica e residenti presso il comune di Varese”.

La Fondazione Felicita Morandi si impegna, tra i tanti punti del documento, “all’accoglienza nella Casa Rifugio per la donna sola o per la donna con minori fino a 18 anni nell’arco di tempo di 24 ore dal momento della segnalazione dalle ore 8 alle ore 20; a offrire un servizio di accoglienza che comprenda un intervento di osservazione psicopedagogica finalizzata alla stesura di un progetto educativo individualizzato da condividere e realizzare con l’ospite per un ammontare complessivo di 100 giornate di accoglienza gratuite nel 2014, 290 giornate di accoglienza gratuite nel 2015 e 290 giornate di accoglienza gratuite nel 2016, da considerarsi complessivamente per la donna e i minori; al termine del percorso di osservazione, ad offrire gratuitamente alla donna ed ai minori colloqui psicologici di sostegno, incontri di equipe con gli operatori dei servizi coinvolti nel caso, visite protette ai bambini in eventuali percorsi di affido effettuati da educatori, assistenza legale”.

Il Comune di Varese si impegna ad assicurare un monitoraggio e un confronto con gli operatori della Fondazione che hanno in carico le singole ospiti o i nuclei mamma e bambino al fine di condividere il percorso di presa in carico e l’invio eventuale ad altro servizio al termine dell’intervento di accoglienza presso la Casa Rifugio. Inoltre riconosce alla Fondazione Felicita Morandi un importo complessivo pari a € 50.000 fino al 2016 (10mila quest’anno, 20 mila nel 2015, 20 mila nel 2016).

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