Strage di Parigi, Pinti (Lega Nord): «Dalla moschea di Varese silenzio inquietante»

Il segretario cittadino della Lega polemizza per la mancanza di una presa di posizione da parte dei vertici della comunità islamica varesina. E propone di ospitare a Varese una mostra di vignette del Charlie Hebdo

09 Gennaio 2015
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Pintisavoini

La segreteria cittadina della Lega Nord di Varese torna a chiedere conto alla comunità islamica della città giardino del suo silenzio stampa dopo la strage di Parigi.
Un silenzio che a questo punto, dopo quasi tre giorni, diventa più grave e inquietante” attacca Marco Pinti, segretario del carroccio cittadino che torna  a chiedere alla comunità che si riunisce intorno alla moschea di Varese “una condanna pubblica e spontanea, anche se – sottolinea – ormai un po’ tardiva”.

“E’ triste notare – polemizza il leghista – che quando si tratta di rivendicare spazi e diritti dal Comune i leader dei mussulmani varesini sono ben capaci di utilizzare gli spazi dei giornali, mentre in questa ora gravissima per l’Europa non fanno altro che tacere”.

“La mia richiesta di una condanna – prosegue – non è una strumentalizzazione, ma una presa d’atto che il terrorismo si sconfigge soltanto se si chiude ogni spazio di comprensione proprio da parte di quel mondo islamico di cui gli jihadisti si sentono avanguardia e interpreti. Esattamente come successe con la fermezza di CGIL e PCI contro il brigatismo rosso negli anni di piombo”.

Infine Pinti torna sulla proposta di ospitare a Varese una mostra delle vignette di Charlie Hedbo: “costituirebbe – dice – il segnale più chiaro della nostra volontà di difendere la libertà. Un chiaro messaggio ai fondamentalisti: sarà una risata che vi seppellirà”.

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