Omicidio Lidia Macchi, colpo di scena al processo

Un avvocato di Brescia ha ricevuto mandato di rappresentare il presunto vero autore della lettera

12 Aprile 2017
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Colpo di scena al processo per l’omicidio di Lidia Macchi che vede imputato Stefano Binda, 50 anni, arrestato il 15 gennaio 2016 e ritenuto dall’accusa l’autore dell’efferato delitto avvenuto il 5 gennaio 1987.
Durante l’udienza del 12 aprile 2017, infatti, si è appreso che il 4 aprile un avvocato di Brescia è stato incaricato di rappresentare la persona (la cui identità è ancora anonima al momento) che avrebbe scritto la famosa lettera “In morte di un’amica”.
La lettera, recapitata a casa Macchi in forma anonima il giorno dei funerali della giovane vittima, è stata attribuita fino ad oggi da parte dell’accusa a Stefano Binda e viene ritenuta riconducibile all’autore dell’assassinio.

 

Ecco il testo della lettera in questione:

 

IN MORTE DI UN’AMICA

LA MORTE URLA
CONTRO IL SUO DESTINO.
GRIDA DI ORRORE
PER ESSERE MORTE :
ORRENDA CESURA ,
STRAZIO DI CARNI .

LA MORTE GRIDA
E GRIDA
L’UOMO DELLA CROCE .
RIFIUTO ,
IL GRANDE RIFIUTO .
LA LOTTA
LA GUERRA DI SEMPRE .
E LA MADRA ,
LA TENERA MADRE
COI FRATELLI IN PIANTO .

PERCHE’ IO .
PERCHE’ TU .
PERCHE’ , IN QUESTA NOTTE DI GELO,
CHE LE STELLE SON COSì BELLE,
IL CORPO OFFESO,
VELO TI TEMPIO STRAPPATO ,
GIACE .

COME PUOI RIMANERE
APPESO AL LEGO .
IN NOME DELLA GIUSTIZIA ,
NEL NOME DELL’UOMO
NEL NOME DEL RISPETTO PER LUOMO
PASSI DA NOI IL CALICE .

MA LA TETRA SIGNORA
GRIDA ALTE
LE SUE RAGIONI.
CONSUMATUM EST
QUESTO LO SCOTTO
DELL’ANTICHISSIMO ERRORE.

E TU
AGNELLO SENZA MACCHIA .
E TU
AGNELLO PURIFICATO
CHE PIEGHI IL CAPO
TIMOROSO E DOCILE ,
AGNELLO SACRIFICALE ,
CHE NULLA STREPITI ,
NON UN LAMENTO.

EPPURE UN SUONO ,
PERSISTE UNA BREZZA
RISTORO ALLE NOSTRE
ARIDE VALLI
IN QUESTA NOTTE DI PIANTI.

NEL NOME DI LUI ,
DI COLUI CHE CI HA PRECEDUTI,
CROCIFISSA ,
SOSPESA A DUE TRAVI .
NEL NOME DEL PADRE
SIA LA TUA VOLONTA’

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