La Consulta ha bocciato il blocco della rivalutazione delle pensioni tre volte superiori alle minime, ipotizzato dal governo Renzi. Che adesso, per recuperare i soldi, sta studiando strade alternative. Il Movimento 5 Stelle di Varese sottolinea come “questo sia la dimostrazione che il tesoretto di Renzi non esiste”. E lancia una serie di critiche al governo.
“Le porcate del governo Monti sono nodi che adesso vengono al pettine – scrivono – le lacrime di allora da parte dell’ex ministro Fornero si sono trasformate in macigni che ricadono sulla testa di tutto il Paese.
Ora vogliamo proprio vedere se Palazzo Chigi continuerà a dire che c’è un tesoretto da elargire, magari prima delle elezioni regionali e comunali”.
“Adesso bisogna restituire tutto e subito ai pensionati che, con meno di 1.500 euro mensili, non possono essere considerati ricchi.
Questi sono gli effetti di una politica economica dell’austerity che ha portato il Paese a un passo da quello stesso baratro che proprio Monti aveva la missione di evitare. Siamo di fronte a una porcata che, ricordiamo, allora fu votata da quasi tutto l’arco parlamentare” proseguono in particolare i deputati Cinquestelle in Commissione Lavoro.
“Lo sosteniamo da sempre: la riforma Fornero va abolita. Intanto c’è un buco di tredici miliardi, secondo le ultime stime da coprire.
Il tutto senza ancora considerare la spada di Damocle delle clausole di salvaguardia inserite nelle ultime Leggi di Stabilità, da Monti a Letta a Renzi, che già prevedono ulteriori aumenti delle accise, e l’aumento dell’Iva fino al 25,5%. Vediamo se il governo sarà in grado di tagliare gli sprechi e le clientele oppure ci riserverà l’ennesima stangata fiscale per inseguire i suoi tesoretti immaginari. Dalla Corte costituzionale arriva la pietra tombale sui trucchi contabili e sulle future mancette elettorali di Renzi e del Pd”.