Il futuro è adesso. O, meglio, è già cominciato. All’Isolino Virginia sono partiti i primi interventi sul patrimonio arboreo, duramente colpito due anni fa da una tromba d’aria. Al lavoro i tecnici comunali e alcuni dipendenti di aziende lombarde, che hanno prestato una giornata di servizio volontario. Rimossi gli alberi caduti nell’estate 2017 a causa del maltempo, un intervento che prelude alla completa rivalutazione del sito Unesco.
Il progetto vede in prima fila il Comune di Varese e, nel dettaglio, gli assessorati alla Cultura e all’Ambiente. Due le indagini di mercato pubblicate in questi giorni: la prima, con scadenza il prossimo 10 giugno, riguarda appunto l’affidamento della manutenzione del patrimonio arboreo; la seconda, invece, scade il 27 giugno ed è relativa alle ricerche, alle indagini archeologiche e alla riqualificazione dell’intera area.
“Per noi – afferma l’assessore alla Cultura Roberto Cecchi – si tratta di un doppio impegno davvero importante. L’Isolino Virginia è patrimonio Unesco, ma, soprattutto, di tutta Varese e questi interventi daranno una nuova luce a tutto il suo complesso archeologico”.
“Al valore culturale – dichiara incece l’assessore all’Ambiente Dino De Simone – si aggiunge poi quello naturale e paesaggistico. Parliamo di un’oasi verde al centro del nostro lago, un luogo cui teniamo molto e che siamo impegnati a preservare”.
L’appalto relativo al verde ha un valore complessivo superiore ai 30mila euro e prevede la potatura e la rimozione di alberi caduti, lo smaltimento di quanto resta del gazebo in muratura crollato durante la tromba d’aria, la rimozione di tre pali del telefono, di un traliccio e di una palina di videosorveglianza, nonché la formazione di una barriera anticalpestio nella zona archeologica.
Intervento, quest’ultimo, che aprirà la strada alla seconda fase. Qui l’indagine di mercato è per un progetto il cui importo stimato va oltre i 64mila euro, che include ricerche, indagini archeologiche e la riqualificazione dell’Isolino Virginia attraverso studi sulle attività di scavo effettuate dal XIX secolo. Previste poi la valorizzazione del sito di ricerca al centro dell’isola, indagini archeologiche subacquee lungo la sponda orientale e l’installazione di un sistema di boe a tutela del paleosuolo sommerso.