Duemila anni dopo, il tratto lomellino della Via delle Gallie, che dall’antica Ticinum, ora Pavia, portava alle province d’Oltralpe attraversando l’attuale Piemonte, riprende vita. Un sentiero strappato ai campi, disboscando, pulendo i fossi, installando cartelli stradali e piantando vegetazione autoctona, praticabile ora a piedi, a cavallo o in bicicletta.
Dopo un abbandono durato secoli, il tratto lomellino della Via delle Gallie riprende vita grazie a un gruppo di amici che, coinvolgendo sette Comuni, due anni fa hanno creato un comitato che è appena diventato associazione, con 25 membri attivi e la sede operativa nel castello di Lomello. Il presidente dell’associazione è Battista Cucchi, di Dorno, Comune dal quale iniziano i 18 chilometri del tratto rimesso a nuovo, quasi in linea retta fino a Lomello, che riprende in gran parte quello dell’antica via delle Gallie. Un progetto davvero straordinario e dal grande valore storico e romantico, che non intende arrestarsi, in quanto l’obiettivo ultimo è ricostruire tutto il tratto da Pavia fino al fiume Sesia, ai confini piemontesi.
Un sentiero di campagna tra splendida natura e opere dal valore storico inestimabile, che testimonia la grande tradizione del territorio lombardo e l’amore che hanno per esso i propri cittadini.