Esselunga, vedova e figlia accettano l’eredità di Caprotti

Il testamento con le volontà dei Bernardo Caprotti, ex proprietario dell’azienda italiana Esselunga è stato accettato senza riserve dai parenti

10 Novembre 2016
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caprotti

La vedova Giuliana Albera e la figlia Marina Sylvia hanno accettato tutti, dal primo all’ultimo, i punti del testamento del marito/padre scomparso alla fine di settembre.

Sono state loro due le “eredi universali” di quella che è stata definita come l’eredità più ricca lasciata quest’anno in Italia; nonostante l’inizialmente molto discussa cifra che il patron di Esselunga ha voluto lasciare alla segretaria per essergli stata fedele sempre nei 50 anni di lavoro insieme, la moglie ha voluto far sperdei aver accettato “in modo puro e semplice” ogni decisione e richiesta.

Il testamento di Caprotti e le sue volontà sono contenute in un lungo testo di 13 pagine; queste le voci più “interessanti” del documento:

– il 70% di Supermakets Italiani (la holding che controlla Esselunga) e il 55% di La Villata (in cui sono molti negozi della catena), congiuntamente alla moglie Giuliana Albera e alla figlia Marina

– ai figli maggiori Giuseppe e Violetta, andrà il 15% ciascuno della società di distribuzione e il 22,50% ciascuno degli immobili

– alla segretaria Germana Chiodi la metà di quanto c’è nei conti correnti e nel dossier titoli più i due dipinti di fiori di Mario Nuzzi

– al contabile Cesare Redaelli 2milioni di euro

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