
Il sequestro della sala di Filmstudio90 ha dato vita ad un grande cordone di solidarietà da parte della cittadinanza nei confronti dell’associazione che da oltre ventincinque anni offre a Varese una rassegna di film di qualità.
Ed è una presenza culturale fondamentale per la città.
In mattinata, nella sede Arci, Giulio Rossini e Adriano Gallina hanno fatto il punto della situazione.
“In questo momento avvocato Prestinoni sta depositando la domanda di riesame – ha detto Rossini – non staremo qui ad aspettare: Filmstudio90 risponderà moltiplicando le iniziative, dimostrando come si possono organizzare eventi on the Road. Diffonderemo il cinema in città ancora più di prima. Risponderemo alla domanda di cultura che viene dalla città. E faremo quello che dovrebbe venire dalle istituzioni, invece troppo spesso non viene proprio”.
Noi crediamo nel valore collettivo di quello che si fa, in questi anni abbiamo creato collaborazioni con le associazioni, Convergenze ne è la prova.
“Quello che viene contestato è l’omessa denuncia di inizio attività e l’agibilità di sala di via De Cristoforis” spiegano, contestando tuttavia le accuse.
“Tutto nasce dal fatto che le locandine degli spettacoli cinematografici vengono appese negli stessi spazi dove sono affisse quelle del Cinema Nuovo, che invece è luogo aperto al pubblico” ha detto Gallina.
E Rossini: “Abbiamo sempre ottemperato ai lavori per la sicurezza della sala, facendo anche di più di quello richiesto dalla legge. Per quanto riguarda le questioni fiscali, noi abbiamo il registratore di cassa per l’emissione dei biglietti e inviamo i dati dell’incasso ogni volta”.
I tesserati a Filmstudio90 sono circa 2.500.
Il sequestro della sala viene contestato anche perché la stessa non è di proprietà di Filmstudio90, ma della Coopuf, che la utilizza anche per altre iniziative. E quindi si trova oggi nell’impossibilità di disporne.
Alla conferenza è intervenuto anche il consigliere provinciale delegato alla Cultura Alberto Tognola, oltre al consigliere comunale del Pd Andrea Civati e al segretario cittadino dei Giovani democratici Giacomo Fisco.