Si è svolto questa mattina di fronte alla Prefettura di Varese il presidio unitario Cgil, Cisl e Uil per chiedere la revisione del sistema previdenziale.
Tante le richieste sindacali sul tavolo, per un tema centrale per il futuro del Paese: dal secco no all’ipotesi di ricalcolo contributivo delle pensioni
alla centralità della “quota 100” (60 anni di vita, 40 di contributi), passando per la proroga dell’”Opzione Donna”, il riconoscimento del “lavoro di cura familiare”, il diritto alla pensione anticipata senza penalizzazioni in caso di 41 anni di contributi indipendentemente dall’età anagrafica, il
riconoscimento del principio che i lavori non sono usuranti allo stesso modo, la “Settima Salvaguardia” e tutto un insieme di proposte che vadano a migliorare il sistema previdenziale del Paese.
Richieste che i segretari generali varesini di Cgil, Cisl e Uil ed i segretari generali delle federazioni dei pensionati (Spi Cgil, Fnp Cisl e Uil Pensionati) hanno presentato al Prefetto, in un incontro tenuto a margine del presidio di questa mattina.
“Il Prefetto ha accolto le nostre istanze – spiega Roberto Pagano, segretario generale aggiunto della Cisl dei Laghi – condividendo le nostre
preoccupazioni in merito alla situazione che riguarda l’uscita dal mondo del lavoro, con relativo pensionamento, ed il conseguente ricambio generazionale della forza lavoro. Dopo averci ringraziato per la civiltà con cui teniamo a manifestare il nostro pensiero anche con mobilitazioni come quella di questa mattina, il Prefetto – la chiosa di Pagano – ha tenuto ad assicurarci che sarà sua premura riportare le nostre istanze al Governo, sottolineando come
soprattutto a Varese più che in altri luoghi questo sia un problema sentito, per via della composizione del tessuto sociale e produttivo di questo territorio”.