
Anche i Giovani democratici della provincia di Varese aderiscono alla manifestazione contro l’omofobia dei “cattivi” organizzata in piazza San Giuseppe il 23 maggio.
“Il 23 maggio saremo in piazza anche noi senza bandiere, immersi nel grande “esercito dei cattivi” a presidio di quei fondamentali diritti che devono essere garantiti anche a tutti gli omosessuali” afferma Andrea Calò, segretario provinciale Gd, motivando l’adesione dei Giovani del Pd alla manifestazione per dire “no” all’omofobia e alla transofobia.
“Ci eravamo posti l’obiettivo di indagare sotto la superficie, di conoscere meglio e approfondire un determinato argomento per poterlo sostenere con maggior forza e convinzione. L’iniziativa di qualche giorno fa è servita proprio a questo: sedersi ad un tavolo e confrontarsi su un tema analizzandolo da diversi punti di vista è stato solo il primo passo per mettere concretamente in pratica le nostre idee e le nostre proposte” prosegue Calò.
Che cosa, dunque, portano in dote i Giovani Democratici di Varese alla manifestazione del 23 maggio? “Innanzitutto la consapevolezza che si
tratta di una questione, quella dei diritti LGBT, che ci vede ancora piuttosto indietro rispetto a molti altri paesi europei. Basta osservare le scoraggianti
statistiche e i grafici dell’ILGA – Europe, il ramo europeo dell’associazione che difende i diritti di omosessuali e lesbici, per accorgersene”.
“Tuttavia siamo anche incoraggiati dal fatto che è proprio il Partito Democratico ad essersi mosso prima di tutti per porre un rimedio a questa
desolante situazione – continua Calò – nella giornata di martedì 12 maggio, infatti, la Commissione Affari Costituzionali del Senato ha
espresso parere favorevole al testo unificato sulle unioni civili e le convivenze a firma Cirinnà, senatrice Pd che per prima lo ha proposto.
Conosciamo il disegno di legge, lo abbiamo letto e studiato. Non se ne parla molto e dobbiamo essere obiettivi: anche all’interno del partito l’attenzione è rivolta principalmente su altre grandi e urgenti riforme. Ma se dovesse andare in porto, il DDL Cirinnà costituisce un grande passo verso quella che consideriamo una conquista di civiltà. Il motivo per cui aderiamo all’iniziativa del 23 di maggio è, dunque, questo: sostenere la proposta del Partito Democratico e portarlo a conoscenza di manifestanti e cittadini, poiché crediamo sia una prima soluzione e una grande risposta a chi, strumentalmente, vi si oppone. Ci impegneremo, in quest’occasione e in altre, affinché anche ai nostri coetanei apprendano di questa proposta”.
La partecipazione è arrivata al momento solo dal movimento giovanile e non anche da Pd vero e proprio. Al contrario di altri partiti che hanno aderito apertamente, come Movimento 5 Stelle, Sel e Rifondazione comunista.