Il trasporto delle biciclette sui mezzi Trenord aveva “trovato un suo equilibrio” grazie “ai tanti interventi da parte dell’azienda” e al “proficuo confronto con Fiab e altre associazioni legate al mondo delle due ruote”. Purtroppo, le norme legate all’emergenza Covid-19, hanno palesato “che le condizioni minime di sicurezza stabilite e invocate anche dal personale viaggiante, non potevano più essere rispettate. Abbiamo comunque aperto una sorta di tavolo fra Assessorato e Trenord per capire se e come possibile intervenire sui convogli o dedicare una parte dei treni solo per il trasporto bici in maniera strutturale e non temporanea, anche se ciò comporta inevitabilmente dei tempi lunghi”. Così l’Assessore alle Infrastrutture, Trasporti e Mobilità sostenibile Claudia Maria Terzi, ha risposto oggi durante la riunione della Commissione Territorio e Infrastrutture, presieduta da Claudia Carzeri (Forza Italia), a una interpellanza presentata dai Consiglieri PD Paola Bocci, Matteo Piloni e Luigi Ponti, che poneva la questione della sospensione della possibilità di trasporto biciclette su tutti i treni del servizio regionale di Trenord stabilito a partire dallo scorso 3 giugno.
Il sistema, prima del pericolo Coronavirus, ha ricordato l’Assessore, era arrivato “a sviluppare 69.000 ticket giornalieri (dati 2019, nel 2013 erano 34.000) e 900 abbonamenti annuali. Ciò vuol dire che davanti a una forte domanda, c’era una risposta adeguata”. Inoltre, ha aggiunto, “tutti i 176 treni nuovi acquistati da Regione Lombardia, sono stati specificamente attrezzati per il trasporto delle bici, comprese quelle elettriche, per le quali sono state previste anche colonnine di ricarica”.
Il 27 giugno, ha proseguito Terzi, “Trenord ha comunicato di consentire il trasporto bici definendo il numero massimo di bici per ogni singola tipologia di convoglio, il divieto di trasporto sui treni privi di spazi attrezzati e fuori da questi e l’elenco di 18 corse su cui in via transitoria le ultime due vetture sono dedicate esclusivamente alle bici con l’obbligo però ai proprietari di lasciarle lì e sedersi nei posti normali, l’obbligo di prenotazione per gruppi superiori a 4 persone, l’elenco di 22 linee su cui è permesso il trasporto di bici al seguito e l’elenco di 39 linee su cui il trasporto di bici non è ammesso. Queste ultime – ha evidenziato – si sta lavorando, soprattutto per quanto riguarda le tratte turistiche”.
Solo parzialmente soddisfatta dalla risposta la Consigliera Bocci: “L’Assessore parla di una intervento futuro, ma il nostro gruppo fin dall’insediamento della Giunta Fontana, ha portato questo tema all’attenzione. Il lavoro andava fatto da subito, perché gli interventi necessari non sono costosissimi . Inoltre – ha sottolineato – i numeri confermano che l’utilizzo della bici, anche negli spostamenti casa-lavoro, è decisamente aumentato rispetto al passato. Ho presentato l’interpellanza perché Regione Lombardia intervenga urgentemente su Trenord. Proprio in seguito all’emergenza sanitaria, si è riscoperto l’uso della bicicletta come mezzo per spostarsi senza creare assembramenti. Non solo: gli introiti del settore della ristorazione, soprattutto durante la fase di lockdown, sono e sono stati garantiti grazie anche alle consegne a domicilio effettuate con bicicletta, i cosiddetti riders. Impedire a questi lavoratori l’accesso ai treni è assurdo”. Bocci ha accolto invece con favore l’assicurazione della calendarizzazione a settembre della proposta di Risoluzione, di cui è prima firmataria, sulle “misure a sostegno della mobilità ciclistica e dolce”.