Una “Leopolda” varesina per rilanciare la città. FOTO

Cinque tavole rotonde per il programma che i democratici presenteranno nel 2016 per guidare la città

28 Giugno 2015
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Il Pd si prepara a governare Varese. Promuovendo la partecipazione di tutti gli attori che vivono la città. 

L’hanno soprannominata la “Leopolda” varesina. L’iniziativa “Varese sei tu la mia città” è consistita in cinque tavole rotonde di discussione e progettazione sui temi principali per il rilancio di Varese.

Un momento di costruzione della nuova Varese, in vista del voto amministrativo del 2016. Se l’obiettivo era coinvolgere la Varese attiva, è stato pienamente centrato. La parola chiave uscita da tutti i tavoli è “fare rete”. Varese ha le risorse, insomma, ma non sono mai state sfruttate. “Il filo conduttore di tutti i tavoli – ha detto il segretario cittadino Luca Paris – è stato quello di come far ripartire Varese, nell’economia, nel lavoro, nella cultura, nell’attenzione, ai giovani ed alle componenti più fragili della società”.

Il più partecipato è stato il tavolo su territorio e urbanistica.

Dove tra i numerosi partecipanti erano presenti l’ingegner Mazzucchelli, l’architetto Andrea Ciotti e il portavoce del Comitato Varese2.0, l’agronomo Daniele Zanzi.

Mazzucchelli ha sottolinea quale potrebbe essere il punto di svolta per la rinascita del territorio varesino: “Creare un gruppo di lavoro per ripensare le aree dismesse, senza aspettare i committenti. In questo modo può rinascere Varese”. Insomma, il Comune deve finalmente diventare protagonista della città, soggetto attivo e passivo, come troppo spesso è stato.

Particolarmente interessante il tavolo su Economia e Università, con la partecipazione del rettore Alberto Coen Porisini, dei rappresentanti delle principali aziende del territorio, dei sindacati e delle associazioni di categorie. Ed è questo il settore che hanno scelto anche i due big del Pd varesino: il segretario regionale Alessandro Alfieri e il deputato Daniele Marantelli.
Innanzitutto è stato sottolineato come “il Comune debba avere un ruolo di collegamento tra le società lavorative”.
Ecome proposta per il futuro c’è quella dell’inserimento del bilancio di genere, dell’attuazione di politiche di parità e di pari opportunità come strategia per il rilancio del lavoro sul territorio comunale. L’università viene vista come una risorsa per fare crescere la nostra città, come ha riassunto il coordinatore Francesco Maresca. E citando il professor Luigi Zanzi, ha ricordato che la nascita dell’Insubria è stato l’ultimo grande cambiamento di Varese.

Il gruppo sulla cultura ha evidenziato le difficoltà a creare sinergia tra le associazioni e le istituzioni. Soprattutto Varese, che ha sempre avuto a livello politico un rapporto conflittuale con la cultura non ha mai saputo valorizzare le produzioni locali. Un nota per rilanciare la nostra realtà: la creazione di un’Accademia di Arte e Architettura del Paesaggio, per valorizzare le vere ricchezze di Varese. E organizzare quindi festival ed eventi. Un luogo dove insediare queste attività potrebbe essere l’area dell’ex Macello civico.

Il tavolo sullo sport è stato organizzato dai Giovani democratici. Tutte le associazioni sportive erano presenti. Marco Caccianiga, in rappresentanza del Varese Calcio, ha posto come domanda: “Cosa possono fare le società per migliorare le realtà sportive varesine?”. Capovolgendo quindi il concetto per cui solitamente si pensa che per prime debbano muoversile istituzioni.

Da parte della società del Rugby Varese è stata evidenziata la necessità di maggiori spazi per lo sport.
Infine, il gruppo sulla Varese solidale, coordinato daRoberto Molinari, il quale ha rilanciato la necessità “che gli adulti tornino a fare gli adulti. Il problema educativo deve tornare centrale. Varese si dimostra una città che è molto accogliente e aperta, al contrario di quello che si pensa”. Le parole chiave sono state la difesa dei diritti, l’integrazione grazie al ruolo delle donne, che sono le più portate. Quindi i problemi da affrontare: “Le sfide del futuro sono quelle di una società che avrà molti anziani soli. I servizi sociali vanno potenziati”. E tra le altre proposte maggior sostegno del Comune a chi ha un disabile in casa.

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