Slot machine, la Regione vuole introdurre l’obbligo della carta di identità per giocare

La proposta di regolamento, elaborata dagli assessori al Commercio Mauro Parolini e al Territorio Viviana Beccalossi, che coordinano il team antiludopatia, andrà al vaglio del consiglio regionale

13 Agosto 2014
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Slotmachine

Slot machine solo per maggiorenni. Questa la proposta che arriva dalla Regione.

Via libera alla proposta di regolamento che prevede ulteriori restrizioni per l’accesso a slot machine e, più in generale, alle ‘macchinette mangiasoldi’ collocate negli esercizi pubblici e, in particolare, nei bar della Lombardia. Lo prevede una delibera approvata dalla Giunta regionale, presentata dall’assessore al Commercio, Turismo e Terziario Mauro Parolini, di concerto con l’assessore al Territorio, Urbanistica e Difesa del suolo, team leader in materia di ludopatia, Viviana Beccalossi.

PROSEGUE BATTAGLIA NO SLOT – “In questo modo – spiega Viviana Beccalossi – prosegue la nostra battaglia contro il proliferare dell’apertura di sale con slot machine o apparecchiature similari. Va ancora una volta ricordato che dopo l’approvazione della nostra legge, votata all’unanimità dal Consiglio regionale, in Lombardia è vietata l’installazione di slot se il locale destinato a ospitarle è situato a meno di 500 metri da scuole, ospedali, centri di aggregazione giovanile e per anziani, chiese od oratori”.

SLOT SOLO PER MAGGIORENNI – Ora il provvedimento passa al vaglio della Commissione competente del Consiglio regionale, per poi ottenere l’ok definitivo nuovamente dalla Giunta. Il regolamento prevede, come importanti novità, che il gestore dei locali in cui si trovano slot machine ha l’obbligo di chiedere, a chi vuole giocare, un documento che attesti la maggiore età. “E’ importante – sottolinea l’assessore Parolini – che chi gioca sia consapevole dei rischi. Per questo la richiesta di un documento che attesti la maggiore età è un ulteriore controllo che ci aiuta a fare prevenzione”.

PSICOLOGI ASL – È inoltre previsto che negli spazi in cui sono installate le slot, possano accedere psicologi della Asl e interloquire con i giocatori, chiedendo loro anche di compilare specifici questionari, per approfondire e studiare le dinamiche del fenomeno. “Gli psicologi della Asl – aggiunge Parolini – sono di aiuto a chi gioca troppo spesso e quindi lo fa in modo patologico. Fornire questo servizio non significa controllare, ma essere di supporto a chi non riesce a controllarsi”. “La migliore prevenzione è la conoscenza – continua -. Convincere che il gioco può trasformarsi in patologia è il miglior sistema per dissuadere dall’avvicinarsi alle slot”.

INCENTIVI FISCALI PER LOCALI NO SLOT – “Oltre ai regolamenti – aggiunge l’assessore Beccalossi – sono attivi anche gli incentivi fiscali per i gestori che decidono di non installare macchinette e che potranno farsi riconoscere attraverso il marchio ‘No slot’, realizzato dagli studenti di una scuola superiore di Busto Arsizio (Varese), vincitore del concorso che ha selezionato circa 300 proposte”.

NON ABBASSARE LA GUARDIA – L’assessore Beccalossi, in un periodo, quello d’agosto, che per chi, nonostante le ferie, resta in città potrebbe essere motivo d’attrazione in più verso il gioco d’azzardo, si rivolge soprattutto ai sindaci dei Comuni, affinché “non abbassino la guardia e collaborino applicando la legge, tenendo ben presente che anche il Tar, il Tribunale amministrativo regionale, in più di una occasione ha motivato recenti provvedimenti restrittivi, facendo riferimento proprio alla nuova normativa lombarda”.

TASSE DEL GIOCO PER CURARE LUDOPATIA – Secondo recenti statistiche, sono numerosi gli Italiani che si rovinano con slot machine e videopoker. “È impensabile voler far quadrare i conti dello Stato sulle disgrazie e la disperazione dei propri cittadini – conclude Viviana Beccalossi -. Anche per questo ho scritto al presidente del Consiglio Matteo Renzi, per sensibilizzare il Governo e il Parlamento ad affrontare il tema della ludopatia, chiedendo di dare più poteri ai sindaci e valutare la possibilità di utilizzare parte del ricavo delle tasse del gioco per curare i malati di ludopatia”.

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