Rozzano, rumori e fumi in due caldaie in via Lillà, Cecchetti: “La salute dei cittadini va tutelata, Regione Lombardia accerti le emissioni inquinanti”

Presentata un’interrogazione a Palazzo Pirelli nella mattinata di martedì 11 aprile 2017

11 Aprile 2017
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Regione Lombardia accerti le emissioni sonore e di fumi provenienti dalle caldaie di via Lillà a Rozzano e chieda al Comune del perché non sarebbe stato garantito il teleriscaldamento a tutti i residenti nel quartiere Aler. La tutela della salute ambientale e dei cittadini è una nostra priorità e questa situazione è da chiarire al più presto.” Commenta Fabrizio Cecchetti (Lega Nord), Vicepresidente del Consiglio regionale lombardo, che oggi ha presentato al Pirellone un’interrogazione. Il documento nasce a seguito di alcune segnalazioni da parte di cittadini di Rozzano che lamentano rumori molesti e presunti fumi insalubri provenienti dal funzionamento di due caldaie poste all’esterno della centrale termica di via Lillà. L’interrogazione di Cecchetti chiama in causa il comune di Rozzano in quanto proprietario di A.P.I. srl che avrebbe dovuto sviluppare il piano di teleriscaldamento di tutta la città affidando poi ad A.M.A. Rozzano spa, sempre di proprietà comunale, la gestione della rete.

A.M.A. spa e il Comune di Rozzano – spiega Cecchetti – avrebbero dovuto, in virtù di una convenzione con ALER Milano, garantire la copertura totale delle abitazioni del quartiere ALER con il teleriscaldamento. Ciò però non sarebbe avvenuto e come alternativa sono stati installati due generatori di calore che però come lamentano i cittadini producono molto rumore oltre a emettere presunti fumi malsani.

“E’ necessario – si legge nel documento presentato da Cecchetti – accertare le ragioni della realizzazione della due caldaie e della mancata copertura del teleriscaldamento per i cittadini residenti nel quartiere Aler, inoltre con urgenza vanno verificati i casi di inquinamento acustico e ambientale segnalati dai cittadini.”

Da qui la richiesta alla giunta regionale per “adottare ogni provvedimento necessario al fine di salvaguardare l’ambiente e tutelare la salute pubblica procedendo anche nei confronti del Comune di Rozzano in quanto ente responsabile, insieme alle società API e AMA, della rete e della gestione del teleriscaldamento e valutando i danni che stanno subendo i cittadini di Rozzano”.

“A seguito dell’annosa questione ancora irrisolta sul teleriscaldamento della città di Rozzano – aggiunge la consigliera comunale di Rozzano Cristina Perazzolo (Lega Nord) –  in particolare per ciò che concerne la sua gestione nel quartiere Aler, le zone mal servite, i fumi e i rumori generati dalle caldaie in particolare quelle di via Lillà e gli esposti ad Arpa di cui l’ultimo del 31 gennaio 2017 ai cui rilievi non è seguito ad oggi alcun riscontro per iscritto, abbiamo interessato la Regione Lombardia al fine di dare una risposta e trovare finalmente una soluzione. I cittadini che pagano bollette salate per il teleriscaldamento hanno diritto ad avere un servizio adeguato e veder tutelata la loro salute. A breve presenteremo una nuova interrogazione anche a livello locale perché siamo stufi delle continue accuse che questa amministrazione muove verso Aler e Regione Lombardia quando in realtà la proprietà del teleriscaldamento è di Api srl partecipata al 100% del Comune di Rozzano, società ormai in fallimento, e la gestione è di Ama spa partecipata anch’essa al 100% del Comune di Rozzano, che a sua volta fattura ad Aler che poi ripartisce i costi del teleriscaldamento sulle famiglie insieme alla quota di affitto. Peccato però che la quota del teleriscaldamento a volte supera la quota di affitto. È ora di dire basta a tutto questo.”

[ comunicato stampa 11.04.2017 ]

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