Regione Lombardia “ammazza” i costi della politica

Il consigliere lecchese Mauro Piazza snocciola i dati

29 Aprile 2016
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“Anche per il 2015 Regione Lombardia e in particolare il Consiglio regionale hanno fatto segnare un ulteriore calo nei costi della politica”, lo comunica il consigliere regionale Mauro Piazza dopo che l’Ufficio di Presidenza ha approvato il Rendiconto del Consiglio regionale relativo all’esercizio finanziario 2015.
“A fronte di 59milioni, 934mila e 366 euro di entrate, le spese sono state pari a 56milioni, 541mila e 580 euro, delle quali circa 17milioni e 650 mila euro per il personale dei Gruppi e delle strutture consiliari”, specifica Piazza.

In questo modo scende ancora la spesa pro capite dei cittadini lombardi per i costi della politica: meno 18 centesimi rispetto al 2014 (28 centesimi in meno rispetto al 2013). Il calcolo della spesa pro capite (previsto dalla legge regionale) deriva dall’ammontare complessivo del trattamento economico spettante ai Consiglieri regionali, ai componenti della Giunta e ai Sottosegretari, nonché delle risorse destinate ai Gruppi consiliari e alle segreterie degli Assessori, dei Sottosegretari e dei Consiglieri.

Entrando ulteriormente nei numeri risulta come i contributi ai Gruppi consiliari siano stati pari a 498.672 euro, a fronte dei 3milioni, 741mila e 387 euro del 2012. Sensibile la riduzione delle indennità complessive destinate ai Consiglieri regionali, diminuite di 4milioni e 254mila euro rispetto al 2012.

“Inoltre rispetto ai limiti complessivi di spesa consentiti per studi, formazione, missioni, relazioni pubbliche, convegni e mostre, fissato dal decreto legislativo n.78 del 2010 in un tetto massimo annuo di 568.739 euro, il Consiglio regionale della Lombardia nel 2015 ha risparmiato 190 mila euro, spendendo complessivamente solo 378mila e 696 euro – evidenzia Piazza – Migliorano anche gli indici di tempestività nei pagamenti, con un tempo medio tra la data di ricevimento della fattura e quella del suo pagamento pari a 20 giorni (tre giorni in meno rispetto all’anno precedente)”.

Il provvedimento passerà ora all’esame delle Commissioni per poi approdare in Aula per la sua approvazione definitiva in occasione della sessione di Bilancio prevista a luglio.

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