Palaghiaccio Varese, la giunta prepara il piano B

Un nuovo bando, più contenuto nei costi, l’ipotesi dell’amministrazione. Ma il democratico Giampiero Infortuna critica l’immobilismo dell’esecutivo

20 Marzo 2014
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Infortuna

Il palaghiaccio è fermo al palo ma per salvarlo spunta un “piano B”, ed è già entrato nella fase operativa. Dopo il bando andato deserto il Comune ha deciso di rivedere al ribasso il progetto incontrando i potenziali interessati prima di rimettere a gara l’intervento.

Lo ha comunicato mercoledì sera il vicesindaco e assessore al Patrimonio Carlo Baroni nel corso della commissione congiunta Sport e Lavori Pubblici. Dopo aver illustrato come la giunta comunale intende procedere nei prossimi mesi l’assessore ha informato il tavolo di aver già incontrato un primo interessato nel pomeriggio stesso. La convocazione della commissione era stata richiesta dal consigliere del Pd Giampiero Infortuna proprio per far luce sullo stato dell’arte per la riqualificazione del vecchio impianto in via Albani e chiarire le intenzioni dell’amministrazione in assenza di informazioni in merito.
“Per stendere il precedente bando abbiamo ingaggiato un professionista che ha elaborato piano economico e finanziario – ha spiegato Baroni – aveva detto che quel progetto aveva le gambe per reggere, e in effetti si sono fatti vivi diversi operatori”.

Il fatto che in fin dei conti nessuno abbia presentato un’offerta nonostante la richiesta di due proroghe del termine non è significativo, secondo Baroni, in quanto gli interessati avrebbero rinunciato non per problemi finanziari o per scarso appeal dell’investimento quanto per mancanza di accordo tra loro. “Su questo possiamo garantire – ha chiarito – tanto è vero che in queste settimana sono già arrivate le manifestazioni di interesse di altri operatori. Abbiamo scelto di proporre il massimo non per un vezzo ma per andare incontro alle necessità di chi utilizza quell’impianto e allo sport varesino, dai ragazzi delle associazioni fino alle squadre di Hockey e pallanuoto. Se non è stato possibile con questo caratteristiche proveremo a ridurlo un po’”.
Ai nuovi arrivati sarà proposto appunto il “piano B”. Si cercheranno di limitare i costi dei singoli interventi alla struttura stessa, alla piscina e alla pista del ghiaccio, pur mantenendo il più possibile l’efficacia del maxi-progetto bandito in precedenza. “In questa fase stiamo a vedere che tipo di risposte ci arriveranno – conclude Baroni. In seguito capiremo se è meglio procedere con un progetto di finanza, un leasing finanziario oppure con un intervento diretto dell’amministrazione. Le condizioni del palaghiaccio sicuramente non sono ottimali e i servizi che offre non sono idilliaci, però continua a funzionare e abbiamo il vantaggio di non avere urgenza di chiuderlo”.

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