“Il metodo con cui verrà scelto il nostro candidato sindaco lo deciderà il Pd di Varese”. Fabrizio Mirabelli, capogruppo democratico in consiglio comunale, interviene nel dibattito, aperto da Giuseppe Adamoli (leggi qui), sulle amministrative del 2016.
Dibattito già iniziato, anche se mancano poco meno di due anni, dal momento che il partito principale del centrosinistra ha ottenuto alle europee un risultato eccezionale e mai visto a Varese, superando il 40% dei consensi.
“Ringrazio l’amico Adamoli che, giustamente, pone una questione di metodo per la scelta del candidato a sindaco di Varese per le prossime elezioni comunali – dice Mirabelli – personalmente, sono sempre stato favorevole al metodo delle primarie. Lo dimostra il fatto che, anche nel 2010, lo proposi in un’intervista su Lombardia Oggi. In quell’occasione, la direzione cittadina, invece, decise diversamente, votando per la candidatura di Luisa Oprandi, senza passare attraverso le primarie”.
E qui Mirabelli sottolinea l’autonomia che alla segreteria cittadina viene garantita dallo statuto del partito, dal momento che nel post di Adamoli si parla di necessità di accordo con quella provinciale.
“Ho fiducia, pertanto, che, anche per le prossime elezioni comunali, la direzione cittadina di Varese saprà compiere la scelta migliore. In sintonia con la Segreteria provinciale, come è sempre accaduto, ma con quell’autonomia che è garantita dallo Statuto del Pd e che è fondamentale per un partito che, alle ultime elezioni europee, a Varese, ha raggiunto il 41,8%, quattro punti percentuali sopra la media provinciale. Il metodo per scegliere il candidato sindaco di Varese per le prossime elezioni comunali lo deciderà il Pd di Varese così come per Busto Arsizio deciderà il Pd di Busto Arsizio e così come, a suo tempo, per Gallarate ha deciso il Pd di Gallarate e per Saronno ha deciso il Pd di Saronno. Il Pd di Varese, infatti, è perfettamente in grado di discutere, votare e assumersi la responsabilità delle proprie scelte”.
Al voto mancano quindi ancora due anni. Anche se, fanno sapere i vertici cittadini del Pd, bisogna essere già pronti. Con la maggioranza scricchiolante in Comune, messa a dura prova, come si è visto in questi giorni, dal giorno sul Pgt e dalle polemiche interne, i democratici intendono essere pronti anche nel caso di una fine anticipata dell’amministrazione.