Il Pd già pensa alle prossime comunali. Perché mancano meno di due anni e per la prima volta da oltre vent’anni il centrosinistra ha la possibilità di vincere le elezioni.
Da giorni ormai vengono ipotizzati diversi nomi. Tra cui innanzitutto due: quello del deputato Daniele Marantelli da un lato, e quello invece dell’ex consigliere regionale Giuseppe Adamoli dall’altro. Non sono nomi nuovi. E proprio perché sono entrambi credibili, vengono puntualmente fuori.
Tuttavia, prima di scegliere il candidato sindaco, bisogna determinare con quale metodo sceglierlo. Primarie o non primarie? Questo il dilemma che da prima del 2011 tormenta il Pd varesino.
Ed è proprio Adamoli, che sull’ipotesi del suo nome però non dice niente, ad entrare sull’argomento, scrivendo sul suo blog.
“Si rincorrono le voci sul prossimo candidato sindaco di Varese per il centrosinistra. Mancano ancora due anni ma è forte l’aspettativa che venga finalmente ammainata la bandiera leghista da palazzo Estense. Sarebbe il segno evidente del declino della Lega che qui è nata e si è affermata esprimendo tutti i sindaci dal 1993 in poi” scrive Adamoli.
E quindi, sottolineando come i giornali abbiano già iniziato a parlare dei possibili candidati: “Ci sono dei nomi validi fra chi ha già avuto responsabilità politiche e istituzionali, fra chi è stato protagonista nelle elezioni di tre anni fa con la conquista del ballottaggio e fra chi rappresenta le varie organizzazioni sociali e produttive. La decisione più rilevante che il Pd dovrà prendere (non all’ultimo momento) è il metodo da seguire. È facile immaginare che le primarie potranno essere evitate solo nel caso di una scelta condivisa praticamente da tutto il partito e dalla eventuale coalizione.
Chi dovrà decidere tutto ciò? Il Pd della città avrà naturalmente un peso rilevante ma poiché la scelta ha un grande valore simbolico e politico penso che il livello provinciale vorrà far sentire la sua voce.
È un tema delicato perché in questo caso la dialettica avverrà fra una maggioranza largamente renziana al livello provinciale e una diversa maggioranza esistente in città. La scelta dovrà cadere su una donna o un uomo capace di vincere e poi di amministrare la città con una squadra preparata ed affiatata. Il Pd non deve fallire nel rigenerare la città e il suo vasto territorio circostante”.
In sostanza, Adamoli non nasconde che occorrerà una forte intesa tra il livello cittadino ed il livello provinciale del partito, se si volessero evitare le primarie.
Il punto è proprio questo: i democratici di Varese le primarie le vogliono oppure no? Il segretario provinciale Samuele Astuti ha già sottolineatocome le primarie siano la scelta principale del partito.
Tuttavia, non le ha “imposte”. In sostanza, la discussione è aprte. E sentendo le voci di corridoio, nel partito, è anche molto accesa.