
Laura Prati verrà ricordata anche nella massima sede istituzionale della Regione Lombardia. È stata infatti intitolata alla sindaca di Cardano al Campo, scomparsa un anno fa a seguito di un’aggressione, una sala al trentesimo piano di Palazzo Pirelli.
Alla cerimonia, che si è svolta questa mattina, hanno partecipato anche i famigliari. A rappresentare la Regione erano presenti il governatore Roberto Maroni, il presidente del consiglio regionale Raffaele Cattaneo, il consigliere regionale Alessandro Alfieri e numerosi colleghi di giunta e consiglio.
Il marito di Laura, Giuseppe Poliseno, ha ricordato come anche nella vita privata Laura Prati fosse piena di energia e vitalità: “Grazie a iniziative come quella di oggi il ricordo di Laura resta sempre vivo e tutti noi che le siamo stati vicini ci sentiamo un po’ meno soli”.
“Ho conosciuto Laura Prati – ha aggiunto il presidente Maroni – e ricordo che era un sindaco tosto, che difendeva gli interessi dei suoi cittadini e apparteneva alla categoria di quei sindaci di Comuni piccoli, che fanno il sindaco non certo per fare carriera, ma perché ci credono e vogliono dare un servizio ai loro cittadini, sacrificando tempo libero, amicizie e, in questo caso estremo, persino la loro vita”.
Nel corso della cerimonia sono intervenuti anche il presidente del consiglio comunale di Cardano al Campo, Costantino Iametti, ex vicesindaco, anch’egli ferito in occasione dell’uccisione di Laura, che ricordato “per me Laura era come una figlia, la conoscevo da trent’anni, purtroppo non sono riuscito a salvarla”, e il nuovo sindaco di Cardano al Campo Angelo Bellora: “Il primo giorno da sindaco, quando mi sono seduto sulla sua scrivania, mi sono immedesimato in lei e le ho chiesto un aiuto per prendermi carico di questo nuovo impegno con il suo stesso stile ed entusiasmo”.
“Abbiamo voluto intitolare questa sala a Laura Prati perché per tutti noi è il simbolo dei tanti amministratori locali che sul territorio dedicano la loro vita quotidiana ai cittadini con spirito di servizio, generosità e sacrificio – ha detto Cattaneo – a Laura è stato chiesto il sacrificio della vita: oggi vogliamo ricordarla con affetto, stando vicini ai suoi familiari e alla sua comunità, come segno di un impegno di tanti a servizio del bene comune”.
Cattaneo ha inoltre ricordato l’associazione che porta il suo nome e che si occupa, tra le altre cose, della lotta alla discriminazione delle donne e la promozione delle pari opportunità: “Il suo esempio e la sua dedizione ci insegnano che l’odio non ha l’ultima parola perché da questo terribile episodio sono nati segnali di speranza. Questa è una testimonianza preziosa per tutti noi”.
Alfieri ha sottolineato come “Laura è e sarà un punto di riferimento per tanti amministratori, soprattutto in un momento storico così difficile. Il suo deve essere un ricordo continuo di quello che dobbiamo fare per i nostri amministratori, per non lasciarli soli. Questa intitolazione ha unito tutti, perché è diventata simbolo degli amministratori che ormai, in questo momento di crisi, svolgono un ruolo che va ben oltre i loro compiti tradizionali. Inoltre, Laura Prati è sempre stata una donna battagliera e tosta, che ha portato avanti battaglie contro la discriminazione e la violenza sulle donne“.
“È un omaggio doveroso nel giusto ricordo di un’amministratrice attenta che ha pagato con la vita il suo impegno civico e amministrativo a favore della collettività – sottolinea il consigliere regionale di Fi Luca Marsico – il suo esempio e i valori che ha lasciato devono essere la guida e la stella polare per ogni amministratore.
Sono profondamente vicino, in questa circostanza, ai familiari di Laura: al marito e ai due figli esprimendo loro un rinnovato sentimento di solidarietà.
La sua figura sarà sempre parte della storia civica e politico amministrativa sia di Cardano al Campo che del nostro Paese”.
Laura Prati, va ricordato, era innanzitutto una donna di partito. La sua lotta e il suo impegno per la comunità li ha sempre portati avanti all’interno della tradizione della sinistra italiana, arrivando alla fine nel Pd.
Il suo impegno era concreto. Così come gli ideali che la animavano, e che oggi sono i valori di chi la ricorda e continua a portare avanti l’impegno politico nel suo partito, erano il punto fondamentale della sua forza.