Lombardia: ecco la nuova legge sul turismo

Stanziamento di 25 milioni per promuovere il comparto

17 Settembre 2015
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La riforma sul turismo è legge. Dopo un serrato confronto, questa sera il Consiglio regionale ha approvato il testo del provvedimento, elaborato da un gruppo di lavoro ristretto in seno alla Commissione Attività produttive e poi modificato in Aula da una serie di emendamenti e subemendamenti. Il testo è stato votato dalla maggioranza con 40 voti a favore.  26 i voti contrari espressi dai gruppi di minoranza.

87 gli articoli della legge che ridisegna il comparto del turismo in Lombardia proponendo un sistema integrato in cui cooperino soggetti pubblici e privati per offrire prodotti e servizi innovativi e di qualità. Il provvedimento promuove aggregazioni e reti di impresa, attua politiche di semplificazione, favorisce accordi interistituzionali, mette tra le priorità l’accessibilità a servizi e strutture, spinge sulla digitalizzazione, apre le porte alla carta del turista. Tra i nuovi strumenti un osservatorio regionale e questionari di gradimento uniformati per tutti i turisti. Nel triennio la Regione metterà a disposizione 25 milioni di euro.

Relatori in Aula il Consigliere Segretario Daniela Maroni (Lista Maroni), coordinatrice del gruppo di lavoro, e Mauro Piazza (NCD).

“Il settore del turismo necessitava di una revisione e di nuovi stimoli – ha detto il Consigliere  Segretario dell’Ufficio di Presidenza, Daniela Maroni – Nella logica della glocalizzazione bisogna puntare alla valorizzazione delle tipicità e unicità locali in proiezione globale, migliorandone il gradimento al fine d’incrementare l’incoming nazionale e internazionale. Da qui una legge mirata a favorire accordi e collaborazioni interistituzionali anche in ottica macroregionale, incentivare l’utilizzo dei mezzi digitali, predisporre una carta del turista e rendere i cittadini tutti uguali nella fruizione dell’esperienza turistica attraverso l’abbattimento delle barriere, prima di tutto mentali e poi architettoniche”.

“Questa legge è molto importante per lo sviluppo dell’economia della nostra Regione. Mi sarebbe piaciuto che quest’aula avesse potuto dibattere nel merito di un provvedimento così innovativo per il nostro turismo, senza sbandare strumentalmente in questioni morali che nulla concernono con la legge. Non è scandaloso affermare che le risorse regionali per il turismo vadano a premiare attività ricettive che investono e contribuiscono alla crescita turistica della Lombardia. Oggi il Consiglio Regionale ha approvato un insieme coordinato di norme finalizzate a potenziare la rete di servizi turistici della nostra Regione, valorizzando le capacità degli operatori che rappresentano un tassello importante del tessuto economico lombardo”, ha dichiarato il relatore Mauro Piazza (NCD).

“Si fa una riforma complessiva del testo unico – ha dichiarato l’assessore al Commercio, Mauro Parolini – Sono cambiate molte cose, si è esteso il mercato aperto oggi al mondo intero e bisogna rispondere con strumenti adeguati. Iniziamo a mettere ordine in alcuni settori dove si verificano risultati non più accettabili un po’ per abitudine un po’ per mancanza normativa, come nel settore dell’informazione turistica. Evitiamo asimmetrie e forme di concorrenza sleale, definiamo i ruoli dei vari soggetti, mettiamo mano a zone grigie come, ad esempio, il settore delle case vacanza. Abbiamo anche fatto un’opera di abbellimento cambiando terminologia e usando definizioni più spendibili sul mercato”.

Nodo del dibattito è stato l’emendamento, due volte a sua volta emendato, relativo all’articolo 72 della legge: la modifica prevede che i contributi regionali legati a questo provvedimento non siano destinabili a strutture alberghiere e non alberghiere il cui fatturato negli ultimi tre anni non sia stato integralmente legato ad attività turistica, fatta eccezione per i casi di calamità naturali o altri eventi determinati da disastri naturali o incidenti di particolare rilevanza o altresì in esecuzione di specifici provvedimenti coattivi.

Su questo aspetto si sono concentrate le dichiarazioni di contrarietà di PD, Patto Civico e Movimento 5 Stelle hanno espresso ferma contrarietà, accusando la maggioranza di speculazione politica ed ideologica e di aver in questo modo inficiato il contenuto della legge.

“La differenza in questa Aula sta in come si decide di affrontare una emergenza umanitaria e con chi predica esclusione senza soluzione. Nella nuova versione non si fa differenza tra immigrati regolari e irregolari e non si rispettano soggetti privati a cui lo Stato ha chiesto aiuto per controllare un fenomeno globale. Non escludo che qualcuno abbia stuprato il fenomeno dell’accoglienza, ma qui stiamo generalizzando”, ha detto Umberto Ambrosoli (Patto Civico).

“E’ stato stravolto un provvedimento utile, e su cui abbiamo lavorato per un anno, per trasformarlo in una caciara senza nè capo nè coda. Il turismo lombardo è una risorsa anticrisi che va sostenuta con ogni mezzo in una regione devastata economicamente”, ha detto Stefano Buffagni, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Lombardia.

“Ci sono in gioco valori e principi, il centrodestra ha trovato un compromesso non sulle politiche ma sui valori, e su questi non si può negoziare – ha dichiarato il consigliere regionale del PD, Alessandro Alfieri –  La politica dovrebbe sapersi fare carico delle preoccupazioni dei cittadini, non cavalcarle. Per cercare di colpire chi scappa da guerre e persecuzioni si finisce per penalizzare gli operatori alberghieri lombardi che assolvono a una funzione sociale rispondendo ad una richiesta di collaborazione del ministero dell’Interno”.

In Aula, prima del voto finale, è intervenuto anche il governatore Roberto Maroni: “Sul turismo vogliamo investire molto e questa legge è un passo importante, previsto dal programma di governo. Noi vogliamo sostenere gli imprenditori che rischiano e che fanno turismo vero”.

GLI ORDINI DEL GIORNO

Approvato il documento illustrato da Francesco Dotti (FDI) che invita la Giunta a valutare la possibilità di applicare agevolazioni e sgravi fiscali.

L’ordine del giorno presentato da Fabio Rolfi (Lega Nord) chiede l’intervento della Giunta a tutela della ricettività turistica d’aria e del settore dei campeggi, ribadendo “la non imprescindibilità della concessione edilizia per la realizzazione di case mobili e di altri manufatti temporanei a fini turistici”.

Un ordine del giorno a firma Claudio Pedrazzini e Marco Tizzoni invita la Giunta a predisporre strumenti e criteri per la localizzazione e definizione di aree naturiste.

Un ordine del giorno del Pd, primo firmatario Enrico Brambilla, chiede la valorizzazione delle strutture ricettive alberghiere e non alberghiere sulla scorta di quanto previsto per i negozi storici. Sempre il Pd ha chiesto risorse adeguate per promuovere l’accessibilità e la progressiva eliminazione delle barriere, strutturando in tal senso i bandi regionali. Michele Busi per il Patto Civico chiede alla Giunta di predisporre un report annuale sul controllo di chi esercita abusivamente l’attività di guida turistica e accompagnatore senza la relativa abilitazione.

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    Contestualmente, il riconoscimento della professionalità ai soli abilitati, diviene un’ulteriore garanzia per la protezione di queste figure. Il testo votato prevede, inoltre, l’apertura di un dibattito in occasione della conferenza Stato-Regioni proprio in merito alla tutela della figura