
Genuinità e profondità, dei giovanissimi attori così come del copione steso dal regista Andrea Chiodi: la sedicesima edizione del presepe vivente ha entusiasmato le diverse centinaia di persone, tra cui anche molti “passanti per caso”, che vi hanno assistito oggi pomeriggio nel centro di Varese.
Il titolo “La Maestà della vita” definisce alla perfezione l’eterno messaggio del Natale ben messo in scena dai ragazzi del gruppo scout Aggs Varese 2: imponente il lavoro di preparazione e di allestimento, non solo dei palchi dello spettacolo ma anche delle vie circostanti piazza San Vittore, dove il presepe vivente ha preso forma poco prima della rappresentazione tra animali, pagliericcio, pastori che mimavano le attività quotidiane di duemila anni fa e i volontari di Avsi che illustravano i propri progetti intitolati “Profughi e noi. Tutti sulla stessa strada”.
Al termine della spettacolare recita, il prevosto don Luigi Panighetti ha letto il messaggio che papa Francesco, tramite il segretario di Stato Pietro Parolin, ha voluto dedicare a Varese: “Benedico l’intera comunità e rivolgo un pensiero particolare ai bambini, veri protagonisti del Natale” – ha scritto il pontefice.