Il circo di Villa Recalcati

Il capogruppo della Lega Nord in Provincia Giuseppe Longhin critica le dichiarazioni della democratica Laura Cavalotti sulle fatture arretrate di Villa Recalcati

13 Febbraio 2015
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Longhin

 

La legge Del Rio non poteva certo prevedere, quando ha definito le nuove modalità di elezione dei consiglieri provinciali scelti tra gli amministratori comunali, che ci fossero persone tra queste non preparate ed elette più per la tessera del partito che per capacità amministrativa. Non capisco infatti come si possano fare certe affermazioni, e mi riferisco alle dichiarazioni della consigliera provinciale Laura Cavallotti a proposito di un fantomatico saldo di “fatture arretrate per oltre 5 milioni di euro” essendo sindaco di un comune, Tradate, che sicuramente dovrà rientrare ogni anno nel patto di stabilità che, come si sa, prevede e limita non solo le spese a bilancio ma anche i flussi di cassa.

Quei 5 milioni sono in sostanza stati bloccati per il raggiungimento dei limiti imposti dal governo e dalle leggi che l’amministrazione Vincenzi appoggia e pur essendo stati accantonati non è stato possibile spenderli.  La prova è nelle stesse parole della Cavallotti che si contraddice dicendo “abbiamo deciso di dar fondo subito alle risorse per pagare le imprese….”, quali risorse? Quelle accantonate ovviamente da Dario Galli che non essendo più in carica dal 12 ottobre scorso non ha potuto certo saldare i fornitori, come sempre ha fatto e i documenti lo provano, entro il 10 gennaio dell’anno successivo. Cento giorni per effettuare un pagamento con denari già accantonati sono la vera vergogna.

La notizia, oltre l’evidente incapacità di questa maggioranza di amministrare e la superba capacità di distogliere l’attenzione dai veri problemi che la Provincia ha e avrà con questa amministrazione, sta nel fatto che la consigliera Cavallotti non ha l’autorità per esprimere giudizi e tanto meno per spendere denari pubblici. La legge Del Rio, come più volte da me sottolineato, prevede che sia lo Statuto a definire incarichi e deleghe e non essendo quest’ultimo stato approvato nei termini di legge (e tutt’ora nel limbo) il presidente Gunnar Vincenzi non poteva assegnare deleghe.

Aggiungo inoltre che dal 18 dicembre non si riunisce il consiglio provinciale, che sempre la Delrio riconosce come “organo amministrativo da paragonare alla vecchia giunta”, che non è stato redatto nessun bilancio di previsione e che, parole del presidente Vincenzi, “i tempi previsti per approdare in assemblea di sicuro si dilateranno fino al mese di marzo”. Senza bilancio, senza consiglio provinciale, senza una delega assegnata, senza uno statuto, senza un minimo coinvolgimento dei sindaci, senza commissioni…..la provincia è nelle mani di un autority e non, come un tempo, dei cittadini.

Giuseppe Longhin
Capogruppo Lega Nord in Provincia di Varese

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