Greta Ramelli e Vanessa Marzullo: ecco chi sono le volontarie rapite in Siria

Le due ragazze, 20 e 21 anni, entrambe studentesse e impegnate senza sosta per aiutare le persone in difficoltà. Il loro progetto, in collaborazione con Roberto Andervill, nasce a marzo del 2014

07 Agosto 2014
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La necessità di aiutare il prossimo. Tanto da non avere paura ad andare in una zona di guerra.

Questa la prima caratteristica delle due giovanissime volontarie, rapite in Siria. Il loro progetto, come si legge nella pagine Facebook ufficiale, è nato a marzo di quest’anno.

“Missione di sopralluogo: il progetto nasce dopo un sopralluogo effettuato nel mese di Marzo da Roberto Andervill, socio IPSIA, Greta Ramelli e Vanessa Marzullo attiviste per la Siria. Atterrati in Turchia, siamo stati accompagnati da una guida siriana nella sua terra, di preciso nelle zone rurali di Idleb, a sud ovest rispetto ad Aleppo. Durante questa prima visita si è cercato di instaurare un primo rapporto con la popolazione locale , al fine di capire le vere necessità e visitare i luoghi coinvolti nel progetto. In particolar modo sono stati visitati i due centri di Primo Soccorso di B. e H., dove c’è stata la possibilità di rilevare le principali problematiche nell’ambito dell’assistenza medica: carenza di personale adatto e di materiale essenziale per condurre assistenza sanitaria di base e di emergenza. Durante questa missione siamo stati sempre accompagnati e scortati da personale locale, con un alto grado di sicurezza”.

Nelle foto immagini del centro medico a Idlib.

Ecco i profili di Greta Ramelli e Vanessa Marzullo, e di Roberto Andervill, cofondatore del progetto. Le informazioni vengono dalla pagina Facebook ufficiale “Assistenza sanitaria in Siria-Horryaty”.

Vanessa Marzullo, 21 anni, di Bergamo. Studentessa di Mediazione Linguistica e Culturale, curriculum Attivita’ Internazionali e Multiculturali – lingue: Arabo e Inglese. Volontaria presso Organizzazione Internazionale di Soccorso. Dal 2012 si dedica alla Siria, dalla diffusione di notizie tramite blog e social networks all’organizzazione di manifestazioni ed eventi in sostegno del popolo siriano in rivolta. Questo culmina nell’organizzazione e nella nascita del Progetto “Assistenza Sanitaria in Siria”.

Greta Ramelli, 20 anni, di Varese, studentessa di Scienze Infermieristiche. Diplomata al liceo linguistico Rosetum dove ha studiato inglese, spagnolo e tedesco. Volontaria presso Organizzazione Internazionale di Soccorso, operatrice pronto soccorso trasporto infermi e nel settore emergenza (livello operativo). Nel maggio 2011 trascorre 4 mesi in Zambia nelle zone di Chipata e Chikowa lavorando come volontaria presso 3 centri nutrizionali per malati di AIDS, incluso alcune settimane presso le missioni dei padri comboniani. Nel dicembre 2012 ha trascorso tre settimane a Calcutta, India, dove ha svolto volontariato presso la struttura Kalighat delle suore missionarie della carità e ha visitato progetti di assistenza alla popolazione indiana presente negli slums. Attualmente si occupa principalmente di Siria, sia per quanto riguarda l’accoglienza profughi insieme ad altri volontari, sia per attivismo e per aiuti umanitari. Al momento collabora con il Comitato S.O.S. Siria di Varese, l’Associazione delle Comunità Arabe Siriane e IPSIA Varese nel progetto “Assistenza Sanitaria in Siria”.

Roberto Andervill, 47 anni di Varese, fabbro. Dal 1998 a oggi nell’organico di IPSIA Varese, l’OnG delle Acli che si occupa di cooperazione e volontariato all’estero. Dal 1995 IPSIA Varese è gemellata col campo profughi di Hrastnik (Slovenia). In questo campo vengono ospitati profughi Bosniaci in fuga dalla guerra nella ex-Jugoslavia e dal 2000 profughi Kosovari in fuga dalla pulizia etnica serba. Almeno una volta al mese un gruppo di volontari passa del tempo vivendo al campo profughi, portando generi di prima necessità e occupandosi anche di animazione per le persone presenti al campo. Alla chiusura del campo e al rientro dei profughi nelle loro terre, nel 2003, viene fatto partire il Progetto “Adotta una famiglia”, che si occupa di raccogliere fondi che servono ad aiutare le famiglie nel reinserimento nella loro società. Alcune famiglie trovano la loro casa distrutta e le prime donazioni servono per la ricostruzione. Questo porta all’organizzazione di un viaggio con cadenza annuale in Bosnia Herzegovina nel mese di Novembre, viaggio di donazione che si effettua ancora oggi. Nelle estati del 2000 e 2001 partecipa come volontario a un progetto di IPSIA Lecco per campi di animazione estiva a Stublla, in Kosovo, a guerra appena terminata. Nell’estate del 2002 è volontario per un progetto pilota dei Missionari Guanelliani nella loro missione di Nnebukwu (Nigeria). Si tratta della prima prova di un campo di animazione estiva per i bambini dei due villaggi vicini alla missione. Diventerà un progetto stabile nella programmazione dei Missionari di Don Guanella. Dall’estate del 2006 comincia il suo attivismo per la Palestina. Compie 4 missioni in Cisgiordania fino al 2010 e nell’Aprile 2012 è a Gaza. In Cisgiordania si occupa di varie attività, dall’animazione per orfani all’S.O.S. Children Village di Betlemme alla collaborazione con l’Italian Palestinian Cultural Point sempre a Betlemme passando attraverso raccolte fondi, formazione di volontari e programmi di diffusione di un’informazione corretta vitale per quei luoghi. A cavallo tra il 2010 e il 2011 tramite IPSIA Varese del quale è diventato nel frattempo Presidente, organizza e realizza assieme agli altri soci di IPSIA la costruzione di unità igieniche nell’area mercatale di Aledjo, in Benin. Dal 2011, dopo lo scoppio della Rivoluzione, comincia a interessarsi alla Siria. Ma è nel 2014 che comincia il suo attivismo a favore della Rivoluzione antigovernativa, con la partecipazione alla missione di sopralluogo nell’area rurale di Idleb dalla quale nasce il Progetto “Horriaty – Assistenza Sanitaria in Siria”.

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