Greta Ramelli: «Ci siamo sostenute a vicenda». E sulla Siria: «È in atto un massacro, non smetteremo di aiutarli»

Il giorno dopo il rientro a casa, la giovane cooperante che risiede in provincia di Varese è uscita nuovamente dalla sua abitazione per parlare con i giornalisti. «Abbiamo fatto i salti mortali per dedicarci ai siriani. Purtroppo è andata così perché c’è la guerra»

18 Gennaio 2015
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Gretafratello

Greta Ramelli è tornata a parlare, nella giornata di domenica 18 gennaio, ai giornalisti ancora presenti fuori da casa sua.
Nel giorno successivo al suo rientro, racconta di come durante la prigionia lei e l’amica Vanessa si siano sostenute a vicenda.

E poi parla della guerra in Siria e dice come occorra andare avanti ad aiutare, anche se da qui, la popolazione siriana.

«Abbiamo vissuto tutto insieme, quando c’era da tenersi su a vicenda, quando c’era… insomma, non ci siamo mai arrese. E sta venendo fuori tutto adesso, perché veramente ci siamo sostenute a vicenda tantissimo. Ho letto tantissimi articoli e sinceramente solo uno forse rispecchia quello che siamo noi. Insomma, i siriani ci conoscono abbiamo fatto i salti mortali per loro sanno davvero quello che abbiamo fatto. Chi ha lavorato con noi negli ultimi mesi nell’ultimo anno ha visto che abbiamo buttato via tutta la nostra vita e cercato di dedicarci solo a quello. Perché è in atto un massacro e bisogna cercare di dar tutto. Da qui noi non smetteremo di aiutare, non ci arrendiamo. Poi le cose sono andate così, purtroppo è la guerra. Ma il bene va fatto e le ingiustizie che vengono fatte in Siria vanno comunque combattute» sono statele sue parole.

 

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