Andrea Cassani, sindaco di Gallarate, ha avviato di tasca propria una “spedizione” di profughi verso il capoluogo lombardo, accompagnandoli e pagando per ciascuno di loro il viaggio. Li ha scortati uno per uno verso il pullman che li avrebbe trasferiti a Milano.
Al termine della giornata ha esultato su Facebook “Questa mattina la Prefettura con l’aiuto della Polizia di Stato e dei Carabinieri ha trasferito a Bresso una settantina di richiedenti asilo che, fino ad oggi, erano gestiti da KB srl in via Ranchet. Per gli altri 12 gambiani, espulsi dal programma di accoglienza, che erano all’interno della struttura abbiamo agevolato il loro viaggio verso metropoli più accoglienti e con più opportunità di Gallarate.”
Gesto apprezzato da molti, ma anche oggetto di diverse critiche soprattutto dall’assessore Majorino di Milano, che ha affermato “Un gesto folle. Pagherei il viaggio a duemila migranti per mandarli a Gallarate”. Sono circa 70 i profughi che nella giornata di ieri, martedì 20 marzo, sono stati costretti a dover abbandonare la città.
“Siamo contenti che Madonna in campagna torni ad essere un quartiere vivibile – ha detto il primo cittadino leghista al quotidiano Repubblica -. Questi migranti avevano danneggiato la vita delle persone con atteggiamenti poco consoni e poco civili. Ora che queste persone che hanno dato tanto fastidio se ne vanno è sicuramente una liberazione e probabilmente lo è anche per loro perché andranno a vivere in condizioni migliori di quelle attuali”.