Famiglia naturale, a Varese il centrodestra si spacca. La Lega “riconosce” le coppie gay

Il capogruppo lumbard GIulio Moroni difende le unioni diverse da quella fondata sul matrimonio tra uomo e donna. ”La società sta andando avanti”. Scontro in aula con Forza Italia

13 Marzo 2015
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Matrimoniogay

La difesa della famiglia naturale spacca il centrodestra.
Con la maggioranza dei consiglieri della Lega Nord che si rifiutano di votare un ordine del giorno presentato dl consigliere comunale di Forza Italia Piero Galparoli. Durante la seduta del consiglio comunale di giovedì sera, la maggioranza che sostiene la giunta Fontana si è divisa su un documento che propone di attuare azioni di supporto alla famiglia naturale.

Uno dei passaggi che non sono stati digeriti dal capogruppo leghista Giulio Moroni è stato quello in cui si dice che “la famiglia fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna rappresenta l’istituzione naturale aperta alla trasmissione della vita e l’unico adeguato ambito sociale in cui possono essere accolti i minori in difficoltà, anche attraverso, in casi estremi, gli istituti dell’affidamento e dell’adozione”.

Moroni contesta il fatto che la famiglia tra uomo e donna possa essere “l’unico” ambito. “Io sostituirei il termine unico con il termine adeguato. Credo che la società stia dimostrando che si possa andare anche oltre il precetto che la famiglia formata da uomo e donna sia l’unico luogo per crescere figli. Io posso avere figli anche se non sono sposato, posso avere figli in affidamento”.
Moroni ha presentato un emendamento per modificare l’ordine del giorno in questo senso, chiedendo anche l’eliminazione di ampie parti del testo, per evitare che l’ordine del giorno potesse essere interpretato contro i gay.

Galparoli non ha però accettato le modifiche. “Innanzitutto il testo riporta quello di un’analoga mozione votata in Regione Lombardia e proposta dalla Lega. Ricordo inoltre a Moroni che lui stesso ha firmato il documento”.

E poi precisa: “L’ordine del giorno non è contro le persone gay, che io rispetto. Si tratta solo di sostenere la famiglia naturale, con atti concreti, come il quoziente famigliare”.

“A questo punto do libertà di voto al gruppo Lega – ha detto Moroni – io non voto l’ordine del giorno. Mi spiace di averlo firmato, ogni tanto ho dei ripensamenti in corso d’opera quando mi accorgo di aver fatto uno sbaglio.

Questo documento è un brutto copia e incolla della mozione della Lega in Regione. La Lega comunque è fatta da tante anime.  Questo testo, mi sembra l’ultima battaglia dei cattolici, quelli duri e puri, che io rispetto per carità, come rispetto i musulmani. Ma è uno spettacolo che ho già visto: la lotta contro la messa in latino, contro il divorzio… adesso c’è la famiglia. Hanno paura di perdere anche questo. In Italia vige evidentemente una mentalità cattolica”.

L’ordine del giorno è stato approvato, ma solo tre leghisti hanno votato a favore: il sindaco Attilio Fontana e i consiglieri comunali Roberto Parravicini ed Alberto Roggia. Massimo Realini ed Ermanno Niada si sono astenuti. Moroni, Gladiseo Zagatto e Roberto Sasso sono usciti dall’aula. Il resto del centrodestra ha votato a favore, il centrosinistra contro.

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