La vera sfida, adesso, sarà a settembre. Quando i sindaci e i consiglieri comunali di tutta la provincia saranno chiamati ad eleggere il nuovo consiglio provinciale.
La Provincia, infatti, non scompare, ma viene solo riformata, diventando un ente di secondo livello, con funzioni più di coordinamento che di gestione. La struttura rimane, ma la parte politica non sarà più eletta dai cittadini, ma da “grandi elettori” che corrispondono ai sindaci e agli eletti in tutti i consigli comunali dei 139 comuni del territorio.
La nuova assemblea elettiva di Villa Recalcati sarà composta da sedici esponenti, che verranno scelti in un election day a settembre. In una seconda fase verrà eletto il presidente della Provincia, probabilmente a dicembre. Ma non è detto che la data non venga anticipata.
E qui si giocherà l’ultima sfida della Lega, che dovrà cercare di mantenere la guida, per quanto politicamente ridimensionata, dell’ente locale. Da indiscrezioni, i lumbard avrebbero già siglato un accordo con le altre forze di centrodestra, prima di queste comunali, per candidare il sindaco uscente e riconfermato di Morazzone Matteo Bianchi. Il quale, forte di un 77% di voti nel suo comune, rappresenta quindi l’amministratore al momento più indicato.
Da parte sua, il Pd ha aumentato in maniera esponenziale il proprio consenso a livello locale. E potrebbe riuscire ad ottenere la maggioranza.
L’ago della bilancia, per entrambi gli schieramenti, è rappresentato da quei numerosi comuni dove hanno vinto liste civiche che non fanno riferimento a una forza politica precisa, ma raggruppano diverse esperienze. Insomma, da qui a settembre si apre la “battaglia” per la maggioranza in provincia.
Il Pd deve anche individuare un candidato. E il nome che viene fatto, sempre attraverso indiscrezioni, è quello di Samuele Astuti. Che, come il suo potenziale sfidante, è segretario provinciale del proprio partito e sindaco nel proprio comune, con un ampio sostegno.
L’unico problema per Astuti è che a dicembre, data ipotizzata per l’elezione del presidente, mancherà meno di un anno e mezzo alla fine del suo mandato da sindaco. E le regole per l’eleggibilità del presidente impongono che il candidato abbia appunto almeno un anno e mezzo davanti. C’è comunque la possibilità che la data venga anticipata. Per il momento sono solo ipotesi, e non c’è niente di certo. Se non che Bianchi e Astuti rappresentano i due giovani amministratori che hanno rispettivamente portato i risultati più alti ai propri partiti.