“Eroe, ma anche un po’ matto”. Il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, traccia così, con una battuta che lui stesso definisce “un identikit non troppo lontano dalla realtà” la figura del sindaco nell’attuale quadro nazionale.
Lo ha detto stamattina intervenendo a Palazzo Pirelli, sede del Consiglio regionale, all’Assemblea lombarda di Anci, l’Associazione nazionale dei Comuni d’Italia. “È davvero sempre più difficile svolgere questo compito – ha aggiunto il presidente Fontana, in passato sindaco di Induno Olona e di Varese e presidente di Anci Lombardia – perché le risorse dallo Stato sono ogni giorno di meno e la complessità del sistema normativo nazionale, oltre a rendere complicato ogni iter mirato a realizzare qualcosa di concreto per la comunità, mette anche a rischio giudiziario chi si impegna per i propri cittadini”.
“Ho sempre pensato, e oggi ne sono ancora più convinto – ha concluso Fontana – che la sussidiarietà sia fondamentale per rendere più agevole il compito dei sindaci delle piccole e grandi città. Se i livelli istituzionali più alti non collaborano e soprattutto non delegano con chi poi è realmente a contatto con le persone, tutto diventa più difficile.
Proprio per questo, fin dai primi giorni del mio mandato, ho comunicato a tutti i sindaci della Lombardia che le porte del mio ufficio sono sempre aperte sia per affrontare gli aspetti ‘tecnico-burocratici’, sia per ragionare su ciò che attiene ai finanziamenti regionali, che con grandi esercizi di equilibrismo stiamo cercando di implementare ulteriormente. In questa direzione deve essere letta e compresa il nostro desiderio di arrivare alla riforma dell’autonomia.
Il futuro della Lombardia e dell’intero Paese passa da qui, vi chiedo di essere al mio fianco per raggiungerti questo obiettivo fondamentale”.
Fonte: Lombardia Notizie