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Per quanto riguarda i padiglioni nazionali presenti ai Giardini tra i più notevoli ci sono: quello della Germania che presenta la performance malinconica e intensissima dell’artista Anne Imhof – vincitrice del Leone d’oro 2017 -; quello francese, trasformato dall’artista Xavier Veilha in una sala di registrazione; quello svizzero, che omaggia Alberto Giacometti attraverso le opere di Carol Bove e del duo artistico Hubbard-Bircheler; e quello austriaco con le divertenti sculture da un minuto di Wurm.
All’Arsenale, invece, tra i migliori padiglioni nazionali spiccano quello della Nuova Zelanda con il video dell’artista Lisa Reihana e quello della Georgia con l’opera installativa di Vajiko Chachkhiani. Una menzione particolare deve essere riservata al Padiglione Italia curato da Cecilia Alemani e intitolato Il mondo Magico, che convince e risulta essere uno dei più riusciti della Biennale, soprattutto grazie alle strepitose opere di Cuoghi e Calò.
Infine, uno dei padiglioni assolutamente imperdibili – ma che non si trova nè all’interno dei Giardini nè dell’Arsenale, bensì in città a pochi passi dalla Basilica di San Marco – è quello di Taiwan, interamente dedicato all’artista Tehching Hsieh e alle cinque incredibili performance, della durata di un anno ciascuna, che egli realizzò tra gli anni settanta e ottanta.
La 57° Esposizione Internazionale d’Arte sarà visitabile fino al 26 novembre 2017.
Valentina Petter