
Spazio SCOPRI COOP – Casbeno (Varese)
UNIVERSAUSER
(ingresso libero)
Mercoledì 20 gennaio 2016, ore 17,30
I SALMI NELLA TRADIZIONE MUSICALE EUROPEA TRA IL SEICENTO E L’OTTOCENTO
Martedì 26 gennaio 2016, ore 17,30
STORIE E PEROSNAGGI: L’ORATORIO
Mercoledì 24 febbraio, ore 17,30
LA BIBBIA “ALL’OPERA”: MOSE’ E NABUCODONOSOR
Nota generale sui tre incontri:
La Bibbia è un testo poliforme che, proprio per la sua varietà di stili, contenuti e significati, ha ispirato, nella Storia artisti e pensatori di ogni paese.
Nel caso della musica, poi il rapporto è ancora più stretto di quanto non si pensi: numerosi testi biblici, quali “Il cantico dei cantici” ed “I Salmi”, tra gli altri, erano già intonati nella tradizione ebraica fina dal VII – VI secoli a. C.
Con la diffusione del Cristianesimo in Europa, ci fu un lento, ma naturale, passaggio che includeva nelle diverse funzioni liturgiche l’apporto del canto e della musica, tanto che, già nel VII secolo, i Monasteri erano provvisti delle “Scholae Cantorum”.
Dopo il 1000, con la sempre maggiore diffusione della cultura e del rapporto sincretico tra le arti, la musica fu eletta parte integrante ad ogni officio religioso (si pensi, ad esempio, all’apporto “popolare” di Jacopone da Todi o di Tomaso da Celano), per arrivare ai secoli di cui ci occuperemo – XVII / XIX – nei quali i testi biblici non saranno soltanto intonati, ma i personaggi e le vicende troveranno nuova dimensione nelle rappresentazioni sacre permesse dalla Chiesa ed addirittura “promosse” quale mezzo educativo per i religiosi ed i fedeli (l’“Oratorio” opera in musica senza scene). Continuerà nelle Chiese e nella cappelle private di Principi e di Porporati in tutta Europa la celebrazione delle feste liturgiche e fin anche delle “ore” quotidiane (Mattutini, Vespri, Ave Maria, ecc.) grazie a composizioni musicali per opera dei musicisti di volta in volta coinvolti.
L’ultimo grande passaggio, grazie al Metastasio dapprima, quindi degli “Italiani” operanti a Vienna ed a Parigi, sarà l’ambientazione biblica di opere, non più oratori senza scene, ma veri “drammi”, cui sarà aggiunto il termine “sacri” che produrranno persino due capolavori assoluti della Storia culturale Europea, le due versioni del “Mosè” di Rossini e la vicenda biblica degli Ebrei deportati in Babilonia che troverà nel “Nabucco” di Verdi la sintesi tra la lettura “teologica” e quella “politica” della Bibbia, un aspetto da non sottovalutare, giacché l’opera, nell’Ottocento, assunse il ruolo di “bibbia dei poveri” e mezzo per divulgare le idee sociali presso tutte le classi ed, in particolare, gli analfabeti che erano la maggioranza della popolazione.