Al libro amato (ovvero cinque anni senza Amor di Libro!)

Una lettera aperta di Ombretta Diaferia, direttore artistico ed editoriale della casa editrice abrigliasciolta, in occasione della Giornata mondiale del libro e del diritto d’autore, sancita dall’Unesco, e che ricorreva ieri. Una riflessione sullo stato della cultura a Varese

24 Aprile 2014
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Oggi (ieri, ndr) è la La Giornata Mondiale del Libro e del Diritto d’Autore, proclamata come ogni anno per il 23 aprile da UNESCO.
Un mese fa celebravo con i miei sodali abrigliasciolta i nostri dieci anni con la Giornata Mondiale della Poesia, sempre promossa da UNESCO. In quell’occasione ho avuto il piacere di assistere ad atteggiamenti scomposti per impedircene la celebrazione (che UNESCO da dieci anni annovera tra le manifestazioni degne di nota!). Oggi il silenzio più totale.
I paladini della cultura (ehm! valorizzazione del territorio, marketing!) oggi tacciono.

Ho scelto di non dare molta visibilità alle nostre attenzioni verso la cultura, ed in specifico del libro, proprio per sgombrare il campo da dubbi amletici sul “perché lo farà”.

Ma oggi me ne pento. Perché guardando al maggio del libro, quello del Salone di Torino, ma anche alle “sottrazioni” di casa nostra, continuo ad arrovellarmi sulla soluzione valida che possa cancellare la cultura del “dividi et impera”.

Ed ovviamente bisognerebbe partire dal “impera”!

Sono ormai cinque anni che al libro amato è stato sottratto uno dei segnali di civiltà di una comunità: quello dell’aggregazione intorno al pensiero che “genera” forme gutemberghiane. Palpabili, annusabili, portatili, universali.

Dal 9 al 24 maggio 2009, si svolse l’ultima edizione di quella forma di diffusione della letteratura e del libro, che ogni paese dovrebbe esibire.

Ed invece no. Dal 25 maggio 2009 il sipario è calato su Amor di libro.

E Varese deve aspettare i grossisti che fan commercio con i tendoni per toccar libri mentre passeggiano in quello che ancora sento definire “salotto buono” (intollerabile etichetta del secolo breve!).

Personalmente ha segnato l’inizio di un grosso problema economico, perché non avere più la possibilità di lavorare con gli splendidi colleghi librai corrisponde anche al decremento di vendite che una mostra mercato ti offre. Corrisponde anche a difficoltà nel proporre stagioni, incontri, curiosità che solo in una manifestazione di ampio respiro sul libro e con il libro (e tutti i media che gli ruotano intorno!) può offrire.

Ho aperto il punto di incontro abrigliasciolta (che non ho mai chiamato “negozio” perché non son commerciante d’animo!) l’8 ottobre 2004 e dopo pochi mesi ho lanciato CAROVANA DEI VERSI – POESIA IN AZIONE, con sommo gaudio dell’UNESCO e del conte Panza e la disapprovazione dei signori del “dividi et impera”.

E sin dalla nascita venni coinvolta da due personaggi talmente tanto stimati, che mi limitavo a dire sì alle loro proposte ed a tacere quando non le condividevo.

Erano gli ultimi librai indipendenti rimasti in città.

Oggi son sola (ma mi fa compagnia un Canesi & family nell’antiquariato).

Resistono solo le catene, i franchising e i monodistibutori sottoforma di diverse “etichette”.

E l’Amministrazione continua a non comprendere quanto sia grave il danno di aver sottratto la piazza ai libri.

Ma non capisce neppure cosa significhi sottrarre suolo.

Ecco, oggi mi manca la terra sotto i piedi, perché purtroppo la divisione è imperante e l’imperatore è assente.

Non ha pensato di sostituire un evento che riporti la cultura in piazza, neppure dopo che abrigliasciolta si è assunta oneri ed onori di una stagione intera “AD ALTA VOCE” e tra il pubblico, dove si è dimostrato che Varese vuole una SPOKEN WORD REVOLUTION, perché se si migra nei luoghi deputati, diserta in massa.

Mentre se può sentirsi libera di alzarsi ed andarsene quando non gradisce autori e temi, accorre.

Mi manca molto più degli altri anni Amor di libro in questo decennale.

Perché avrei voluto far misurare a tutta la città l’energia dei versi di Marc Kelly Snith (che arriverà il 5 maggio in landa prealpina), come quella di Nguyen Chi Trung, Zingonia Zingone, Jack Hirschman e Aggie Falk.

Ma l’Amministrazione comunale non degna abrigliasciolta di risposta.

Eppure un Amor di Libro in piazza fatta congiuntamente dall’Assessorato alla Cultura, quello al marketing territoriale e quello all’Ambiente è un’idea che ho regalato ai quattro soggetti coinvolti esclusivamente perché il pubblico ci sta chiedendo di proseguire proprio durante la bella stagione.

Sul “dividi” sono riuscita a lavorarci insieme a tantissime fantastiche persone.

Ma l’imperatore è assente.

Intanto aspettiam l’inaugurazione della piramide del faraone: questi sono i totem che i nostri Ammonistratori voglion lasciare in memoria.

Una cultura che sottrae suolo!

Ombretta Diaferia

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