Varese, “scomparso” il calocedro piantato dai comitati contro il parcheggio alla Prima Cappella

Alla fine della marcia di domenica, come gesto simbolico, il giovane cipresso era stato piantumato in un terreno vicino al luogo dove dovrebbe sorgere l’autosilo. Oggi, mercoledì 15 ottobre, la notizia del ‘trafugamento’

15 Ottobre 2014
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Calocedropiccolo

Alla fine della manifestazione “Cittadini in cammino”, che si è svolta domenica scorsa, era stato piantumato un giovane calocedro, vicino al terreno dove dovrebbe sorgere l’autosilo contestato. Oggi la pianta è sparita.

E il disappunto, per non dire la “rabbia”, gira su Facebook. Nessuno al momento sa se sia stato tolto dalle autorità o rubato da qualche sconosciuto. L’unica cosa certa è che, indipendentemente dalle idee di ogni cittadino, pro o contro il parcheggio, far sparire l’albero in questo modo è un gesto che come minimo si può definire di cattivo gusto.

La protesta du Facebook:

“ARIDATECE IL CALOCEDROOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!

Rubato o sequestrato dalle autorità?!?! il piccolo Calocedro, chiamato Number One dagli amici che lo hanno appoggiato provvisoriamente vicino al cantiere abbandonato e malridotto in cui dovrebbero abbattere le piante e minare la roccia, è stato trafugato. CHI lo avrà preso? che fine gli faranno fare??”.

Fito Consult Alberi: “Il calocedro, simbolicamente messo a dimora domenica scorsa dai partecipanti al presidio contro il Parcheggio alla Prima Cappella, è scomparso.

Chiaramente come avevamo detto quella era una collocazione temporanea in attesa di ripiantarlo, in posizione più consona, all’interno del terreno su cui avrebbe dovuto sorgere il parcheggio interrato, non voluto ed inutile, da riqualificarsi, secondo noi, in un parco pubblico.

Già martedì mattina, anche in considerazione delle piogge intense, avevamo provveduto a rimuovere i cartelloni di protesta ormai inzuppati che conferivano all’area abbandonata colpevolmente dal Comune da più di un anno un aspetto vieppiù trasandato. Questo perchè siamo cittadini civili ed educati.

Chiaramente il “cipresso” rappresenta un simbolo e come tutti i simboli si è preferito farlo scomparire,in silenzio e in modo proditorio.

Complimenti davvero agli autori che speriamo non siano organi istituzionali che almeno avrebbero potuto avere il coraggio delle loro azioni.

Ma i simboli non si possono cancellare o distruggere…. dieci, cento,mille cipressi rifioriranno!!”.

 

 

 

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