“Hanno detto tante bugie, ci hanno accusato di avere estorto firme, quando non è vero. Oggi, dopo i recenti fatti con l’interdittiva antimafia, si vede che avevamo ragione”.
Daniele Zanzi, portavoce del Comitato Varese2.0, attacca la giunta uscente e il sindaco Attilio Fontana, sul progetto del parcheggio alla Prima Cappella.
“Qualcuno ha cercato di toglierci anche la nostra identità, accusandoci di metterci di traverso a questo parcheggio – ha detto Zanzi – noi siamo stati semplicemente dei cittadini che si sono messi a disposizione della comunità. E in cambio veniamo denunciati, zittiti e non ascoltati. Oggi è chiaro a tutti che il re è nudo, sul parcheggio Fontana è nudo”.
E quindi: ” Anche adesso sembrano dispiaciuti di non poter firmare il contratto, senza essersi mai posti il problema della
Non si sono posti nemmeno il problema della possibile collusione con la ‘ndrangheta”.
Quindi è intervenuto Laura Caruso, tra i fondatori del comitato: “In dieci anni a Varese è arrivata la Grande Bruttezza. Degrado e mancanza di manutenzione e interesse per la cosa pubblica. Un abbruttimento ed un distacco degli amministratori dai cittadini. Le ultime parole rabbiose del sindaco nei nostri confronti lo dimostrano. L’accusa di aver estorto le firme è grave, l’estorsione è un reato. Noi invece abbiamo raccolto le firme dai cittadini che erano indignati, dopo aver saputo dai giornali il rischio di quello che stava accadendo”.
Caruso invita il sindaco “a fornirici informazioni particolari e dettagliate sui casi in cui le firme sarebbero state estorte”.
Zanzi ha quindi ringraziato pubblicamente, oltre ai fondatori del Comitato, anche il candidato sindaco di Lista Varese Civica Andrea Badoglio, che aveva presentato l’esposto sul parcheggio. “Indipendentemente dalle posizioni politiche, è stata una battaglia che ha accomunato tutti noi”.
Zanzi ha quindi annunciato l’organizzazione di un presidio per sabato davanti all’area dove dovrebbe sorgere il parcheggio.
Presente anche il candidato sindaco del centrosinistra, che ha appoggiato l’idea del presidio, Alessandro Ceccoli e Cesare Chiericati del Comitato.
In più, il 7 aprile, a quanto si è appreso, il terreno tornerà nelle mani dei proprietari. Il Comune infatti non avrebbe acquistato mai il terreno, ma avrebbe fatto solo un’immissione di acquisto. E il Comune dovrebbe corrispondere loro un indennizzo che sembrerebbe aggirarsi sui 46.000 euro.