Varese, “riparte” il progetto della Gasparotto-Borri. L’ex Malerba potrà essere demolito

La giunta ha approvato una negoziazione con il privato, che rappresenta l’accordo per la ripresa del Programma integrato di intervento. Il prossimo passo il progetto definitivo

10 Febbraio 2015
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Bretella

Il progetto della bretella Gasparotto-Borri sta per ripartire. Dopo anni di “fermo”, nei giorni scorsi la giunta comunale ha approvato una “negoziazione” con il privato proprietario dell’ex Malerba, per dare spinta al Progemma integrato di intervento dell’area dismesso. Un passaggio fondamentale per la realizzazione del collegamento tra via Gasparotto e viale Borri, dal momento che  sarà a carico del privato, che costruirà il nuovo centro commerciale, la realizzazione di uno dei due lotti dell’opera, quello dall’ex Malerba all’autostrada. Mentre rimane di competenza comunale la vera e propria bretella. 

«Il passaggio in giunta delle negoziazione di fatto rappresenta l’accordo tra il Comune e l’operatore privato – spiega l’assessore all’Urbanistica Fabio Binelli – quest’ultimo dovrà quindi presentare il progetto definitivo del Programma di intervento. L’iter sarà abbastanza rapido, dal momento che il piano è conforme alla destinazione d’uso inserita nel Pgt».

E quindi non sarà necessario tornare in consiglio comunale. I tempi potrebbero allungarsi solo per l’ottenimento della licenza commerciale.

La struttura di vendita sarà infatti di “grande distribuzione”, e quindi il privato dovrà ottenere l’autorizzazione dalla Regione. E proprio l’anno scorso la giunta Maroni aveva previsto norme più stringenti per le nuove aperture in Lombardia. Binelli, tuttavia, è fiducioso. Tornando poi alla situazione dell’ex Malerba, la giunta ha previsto che l’abbattimento potrebbe essere fatto prima della definizione del piano. «Abbiamo inserito questa norma, dal momento che si tratta di un’area molto disagiata. Basti pensare alla necessità cui il proprietario ha dovuto fare fronte, ovvero quella di “murare” porte e finestre, tutti gli ingressi, per il rischio di infiltrazioni notturne».

Come molte altre strutture dismesse, infatti, l’ex Malerba rischia di diventare un “dormitorio” per “disperati”. I quali, viste le condizioni del complesso, sarebbero i primi a correre rischi per la propria incolumità nel caso di un’occupazione abusiva.

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