Nanotecnologie, materiali avanzati, biotecnologie, ricerca clinica, prodotti alimentari, sviluppo di nuove applicazioni, efficienza energetica, infrastrutture. Questi alcuni dei fronti sui quali l’Unione Europea supporterà la capacità innovativa delle piccole e medie imprese.
Come? Attraverso il cosiddetto Sme Instrument, la nuova agevolazione messa a disposizione delle Pmi da Horizon 2020, il Programma Quadro Europeo per la Ricerca e l’innovazione che supporterà nei prossimi anni la competitività del sistema produttivo europeo. Il tema è stato al centro del secondo appuntamento del ciclo 2014 degli “Approfondimenti di Finanza per l’Impresa”, organizzato dall’Unione degli Industriali della Provincia di Varese per informare e informare le aziende del territorio sugli strumenti finanziari idonei per affrontare la gestione quotidiana e per impostare nuovi investimenti. Numerose le imprese presenti questa mattina nella sede di Gallarate dell’Unione Industriali e interessate a capire quale sia il funzionamento dei fondi che la Ue mette a disposizione delle Pmi. Occhi puntati, dunque, sullo Sme Instrument che ha l’obiettivo di sostenere idee ad alto rischio, ma dal potenziale altamente innovativo. Sia sul fronte dei prodotti, sia dei processi, sia dei servizi, sia delle attività di marketing. “L’obiettivo della Ue – ha spiegato Marco Crespi dell’Area Finanza dell’Unione Industriali e coordinatore del ciclo di incontri – è quello di aiutare le Pmi a lanciarsi su nuovi mercati”. Sul piatto ci sono finanziamenti a fondo perduto che, nella prima fase, possono sostenere lo sviluppo di idee progettuali e studi di fattibilità per importi fino a 50mila euro. Studi di mercato, proprietà intellettuale, sviluppo di strategie, ricerca di partner, analisi di fattibilità, test, prototipazione, progettazione. Queste solo alcune delle attività delle imprese che possono essere finanziate dallo Strumento per le Pmi ideato dall’Unione Europea e che parte in questi giorni. “Questi finanziamenti europei hanno un vantaggio importante: le imprese avranno le risorse finanziarie con tempi certi”, ha spiegato Marco Romeo, Amministratore Delegato di Ciao Tech Srl (PNO Group), società specializzata nella consulenza sui finanziamenti pubblici alle imprese. Come dire: non un rimborso, ma un vero e proprio sostegno ai primi passi di un progetto innovativo di cui le Pmi stiano anche solo pensando la fattibilità. Un sostegno che riguarderà varie voci di spesa: costi del personale, investimenti nella formazione, costi diretti accessori come le spese di viaggio o soggiorno, remunerazione dei ricercatori, costi indiretti.
Nella prima fase l’agevolazione a disposizione delle Pmi consiste in un contributo a fondo perduto fino al 70% delle spese ammissibili. Con una soglia massima di 50mila euro.
Se il progetto, però va avanti, il sostegno aumenta. Lo Sme Instrument, infatti, non si propone di sostenere le Pmi solo nella prima fase di fattibilità che, anzi, è vista come naturale avvio di una seconda: quella che finanzierà lo sviluppo delle idee approvate nella fase 1 e il loro lancio sul mercato. In questo caso il contributo va dai 500mila ai 2,5 milioni di euro, sempre a fondo perduto.
Prevista anche una terza fase, peraltro ancora da approfondire nella sua declinazione operativa.
Il tutto per una dotazione complessiva che, da qui al 2020, mette in campo, per il solo Sme Instrument, 2,8 miliardi di euro. Che salgono sino a poco meno di 80 miliardi per tutta la progettualità di Horizon 2020.