Una città “governata senza guardare gli interessi dei cittadini”, dove nella maggioranza i diversi esponenti “non riescono a comunicare tra loro”. E il Pgt è l’esempio lampante.
Perché secondo il Pd, che questa mattina, sabato 7 giugno, ha fatto il punto dopo le prime due sedute del consiglio comunale, il centrodestra non difende più il proprio Pgt. E ha di conseguenza “sfiduciato” se stessa e l’assessore all’Urbanistica Fabio Binelli.
“Basti pensare che nei prossimi giorni dovremo discutere le osservazioni che gli altri assessorati hanno presentato sul Pgt – commenta il consigliere Andrea Civati – si tratta dell’Ambiente, del Patrimonio, dei Lavori pubblici e del Commercio. In sede di commissione ho chiesto per quale motivo sia stato necessario presentare delle osservazioni, se i diversi assessori non potevano parlarsi tra di loro. La risposta è stato che non si sono trovati d’accordo”. Insomma, un quadro sconfortante “di una maggioranza che non sa dialogare al proprio interno”.
“Per non parlare – aggiunge il consigliere Luca Conte – dell’autosservazione che l’assessorato all’Urbanistica ha presentato sul Pgt elaborato dai suoi uffici. Siamo all’assurdo”.
Il Pd ha portato avanti le sue battaglie, ottenendo importanti vittorie grazie al voto stesso della maggioranza, che ha dovuto accettare le modifiche proposte, per evitare spaccature interne.
“Due delle dieci osservazioni da noi presentate sono state approvate – dice il segretario cittadino Luca Paris – e non si tratta di modifiche minimali, visto che abbiamo ottenuto una deroga alla perequazione sugli interventi su lotti sotto i mille metri quadri e fatto in modo che l’onere delle verifiche per stabilire se gli edifici ante 1953 siano degno di tutele sia a carico del Comune e non dei cittadini”.
Un successo ottenuto anche “perché la città e gli Ordini professionali si sono mobilitati. È una vittoria per la città, ma certamente va riconosciuto che noi come Pd ci siamo impegnati fin da subito in questa battaglia. Ma non ci accontentiamo. Nelle prossime sedute porteremo avanti gli altri otto punti”. Tra i quali ci saranno le questioni sui parcheggi di Villa Augusta e alla Prima Cappella, dove il Pd chiederà di eliminarli, ma anche il risanamento dell’area dell’ex macello civico, la questione di piazza Repubblica e delle stazioni. Insomma, il Pd cercherà di portare avanti dei cambiamenti al Pgt sulla base della sua idea di città. Salvo il fatto che, se vinceranno le prossime elezioni, “cambieremo tutto l’impianto, perché queste sono piccole modifiche, il Pgt ha bisogno di una variante completa”.
“Dopo questo Pgt emergeranno tutte le contraddizioni di questa maggioranza – dice il capogruppo Fabrizio Mirabelli – l’amministrazione è sorda davanti a tutto quello che c’è fuori dal palazzo. E non è saggio isolarsi e non ascoltare la gente”.
La consigliera Luisa Oprandi accusa severamente la giunta e la maggioranza “di non avere tenuto presenti principali bisogni della città. È un’amministrazione che non ha mai guardato al sociale, ai problemi concreti e quotidiani dei cittadini. In questi tre anni non ho mai sentito nessun intervento dei consiglieri di maggioranza in questa direzione. Di fatto, l’unico intento è stato quello di occuparsi degli interessi dei gruppo di riferimento dei vari partiti”.
Ed Emilio Corbetta dà “il colpo di grazia”: sulla cultura accusa come, nonostante una forte vitalità del mondo varesino, “dalla giunta non sia mai arrivato il tentativo di fare sistema su queste iniziative”. Presenti in conferenza anche la segretaria del Circolo Varese 1 del Pd Francesca Ciappina e di Varese 3 Pino Tuscano.
Insomma, un quadro desolante quello dipinto dal Pd. Un Pd che si prepara alla battaglia per vincere le elezioni al prossimo turno.
