Il Pd ha chiesto ufficialmente il referendum sul parcheggio della Prima Cappella. E la richiesta è stata sottoscritta da quasi tutta l’opposizione.
Rimane il problema del voto dell’assemblea, visto che i gruppi di maggioranza, che sostengono la giunta, sono contrari. E non solo loro. L’Udc in primis si è detto contrario durante la commissione, ma in consiglio comunale il capogruppo Ennio Imperatore ha lasciato aperta la possibilità. Dubbi sull’efficacia sono stati sollevati anche da Alessio Nicoletti di Movimento Libero e Rocco Cordì di Sel, pur contrari al progetto del parcheggio. Questi ultimi preferirebbero portare avanti la battaglia in consiglio comunale, ma hanno deciso comunque di appoggiare il Pd, sottoscrivendo il referendum. Così hanno fatto anche Luciano Ronca di Varese&Luisa e Francesco Cammarata del Movimento 5 Stelle. “Anche se ci sono già cinquemila firme di cittadini contrari al progetto – dice Nicoletti – è un numero altissimo per una petizione, i cittadini si sono già espressi. La giunta, come minimo, dovrebbe riaprire la discussione”.
Sui costi, tuttavia, il capogruppo del Pd fornisce un preventivo dettagliato: “Sulla base dei dati forniti dagli uffici competenti, il preventivo per la spesa occorrente per l’effettuazione del referendum consultivo sull’eventuale realizzazione di un parcheggio interrato in via Santuario, alla Prima Cappella, è quantificabile, in via presunta, in euro 65.000.
Tale preventivo è comprensivo del costo dei componenti delle 85 sezioni elettorali cittadine (presidenti e scrutatori), degli straordinari del personale comunale, dell’allestimento dei seggi, di tutte le spese organizzative, ecc.
Naturalmente, esso potrebbe diminuire, qualora si decidesse, di utilizzare un numero inferiore di sezioni elettorali”.
Insomma, la democrazia ha i suoi costi.
Il quesito referendario proposto dal Pd sarebbe: “Volete voi che il Comune di Varese adotti tutti gli atti ed effettui tutte le misure necessarie per realizzare un parcheggio interrato in via del Santuario, alla Prima Cappella?”. Ed è proposto ai sensi dell’articolo 97 dello Statuto comunale e dell’articolo 13 del Regolamento comunale per gli istituti di democrazia diretta.
A sottoscriverlo, per il momento, tutti i membri del gruppo: Mirabelli, Luca Conte, Giampiero Infortuna, Luisa Oprandi, Andrea Civati, Antonio Miedico, Emilio Corbetta.
I referendum consultivi sono previsti dal regolamento del consiglio comunale. Ne parlano gli articoli 97 e 98. Dove si specifica che “Il referendum, che può avere soltanto carattere consultivo, è rivolto a realizzare il raccordo tra gli interessi della comunità civica e l’attività degli organi comunali”. Non occorre raggiungere un quorum dal momento che “Il referendum è valido a prescindere dal numero dei partecipanti al voto”. Ma ovviamente, essendo consultivo, non è vincolante. Gli argomenti sui quali può essere fatto sono quelli inerenti “problemi della città di competenza del consiglio comunale”, con una serie di esclusioni, tra cui le politiche tariffarie e gli espropri.