Il Pd è soddisfatto della nuova ipotesi, elaborata dal Comune, di realizzare il nuovo Teatro stabile di Varese nell’area dove adesso si trova l’Apollonio. Anche perché corrisponde alla proposta che il centrosinistra ha sempre fatto.
Al momento sono due le ipotesi al vaglio della Conferenza dei servizi dell’accordo di programma tra Comune, Provincia e Regione sulla riqualificazione di piazza Repubblica.
La prima continua a prevedere il teatro nell’ex Caserma, la seconda, che sembrerebbe più accreditata, punta a inserirlo dove si trova l’attuale struttura.
Se la seconda venisse confermata, il Pd potrebbe tranquillamente dire “Ve l’avevamo detto”. E in effetti, lo fa.
“Siamo soddisfatti – è il commento del capogruppo Fabrizio Mirabelli – è una soluzione che corrisponde quasi esattamente a quello che noi avevamo proposto fin dall’inizio. Se si trovasse una soluzione di questo tipo, saremmo molto soddisfatti. Resta da capire perché allora hanno bocciato, in sede di discussione sul Pgt, l’osservazione e l’emendamento che avevamo presentato e che proponevano proprio di spostare la realizzazione del teatro dall’ex Caserma al piazzale dell’Apollonio”.
L’ex Caserma a quel punto diventerebbe, una volta ristrutturata conservando la forma esistente, un luogo dove ospitare innanzitutto la nuova Biblioteca. Ma, probabilmente, anche altre funzioni connesse alla cultura.
“Fa piacere che la giunta finalmente riconosca i propri errori – dice il consigliere comunale del Pd Giampiero Infortuna – dopo che tutta la città se ne è accorta. Quello che loro adesso propongono, ovvero il nuovo teatro al posto di quello attuale, è quello che noi abbiamo proposto da sempre. E dimostra che il fatto che finora abbiano voluto insistere sull’ex Caserma, nonostante i problemi, sia stata una scelta di testardaggine politica”. E quindi Infortuna auspica che “dopo essersi resi conto che le proposte che facciamo per la città sono ben ponderate, la giunta ci dia retta anche per quanto riguarda le altre opere. Ad esempio sul parcheggio alla Prima Cappella. E quindi decida di non realizzarlo”.