Varese, Clerici rimane assessore. Respinta la mozione di sfiducia con tutti i voti della maggioranza

La richiesta di dimissioni dell’esponente di Forza Italia, presentata dall’opposizione, non è andata oltre i confini della minoranza. Il centrodestra, che di recente si è ricongiunto con l’Udc aumentando i propri numeri, ha dato prova di compattezza

17 Ottobre 2014
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Stefano Clerici resterà assessore. La mozione di sfiducia contro l’esponente di Forza Italia non è infatti passata.

E, nonostante le recenti spaccature politiche, dovute anche alle elezioni provinciali, la maggioranza di centrodestra si è presentata compatta al voto.

Che è finito con 22 voti contrari al ritiro delle deleghe e 10 voti a favore. A sostegno di Clerici si sono espressi il sindaco Attilio Fontana e tutti i consiglieri di Lega Nord, Forza Italia, Ncd e Udc. Contro Clerici, e quindi a favore delle dimissioni, Pd, Sel, Varese&Luisa, Movimento Libero e Movimento 5 Stelle. Unica assente la consigliera del Pd Luisa Oprandi.

Prima del voto, Clerici ha preso la parola, relazionando su tutto il lavoro svolto nei suoi oltre tre anni di mandato.

Il capogruppo Fabrizio Mirabelli, primo firmatario della mozione, ha chiesto il voto segreto, dal momento che «il regolamento prevede che le votazioni su persona avvengano a scrutinio segreto ed è sempre stato fatto così». La maggioranza tuttavia si è opposta.
Il capogruppo della Lega Nord Giulio Moroni ha detto come in questo caso «non si sta mettendo in dubbio la moralità della persona, ma l’operato. È giusto fare una discussione a viso aperto». All’inizio era intenzione del presidente del consiglio comunale Roberto Puricelli mettere ai voti la richiesta del voto segreto. Ma il capogruppo di Forza Italia Ciro Grassia ha ricordato che «il regolamento dice che è il presidente che deve esprimersi su questo». Quindi, Puricelli ha scelto per il voto palese, anche se ha sottolineato che «avrei preferito che decidesse tutto il consiglio».

A suffragare la scelta del voto palese anche la parte tecnica del Comune. Il segretario generale del Comune di Varese Filippo Ciminelli ha infatti spiegato che «qui non si parla della persona, ma delle sue funzioni».

E quindi la discussione politica, dove durata a lungo, dove le due coalizioni sono rimaste ognuna sulle proprie posizioni. Il voto finale ha “salvato” l’esponente di giunta. Che comunque non sarebbe decaduto in automatico. La mozione avrebbe avuto solo valore formale, perché la decisione sul ritiro delle deleghe spetta solo al sindaco.  Anche se certo avrebbe avuto un effetto “devastante” per il centrodestra. In ogni caso, non ha avuto l’effetto sperato dal centrosinistra. Ovvero quello di indebolire la giunta. Anzi, probabilmente il tentativo dell’opposizione di colpire la maggioranza e mettere in evidenza le sue debolezze, potrebbe avere avuto l’effetto opposto, quello di rafforzarla. Almeno per il momento.

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