
La guerra subito fuori dalla porta di casa. Un’esperienza che, per fortuna, in Italia nessuno è costretto a vivere da oltre settant’anni.
Eppure, il mondo non è in pace, ma pieno di conflitti, molti dei quali non distanti da noi. La stessa Europa non è in pace e con la fine della Guerra Fredda non sono affatto finiti anche i numerosi conflitti che dilaniano diversi Paese (dai Balcani all’Europa orientale).
Ma le nuove generazioni non sanno cosa sia vivere con la paura. E la guerra rimane un’immagine sbiadita alla tv.
Per capire quali siano le conseguenze nefaste dei conflitti, e che le subiscono innanzitutto le popolazioni civili (non solo i militari) ecco l’interessante giornata di studi organizzata mercoledì 22 ottobre dal Liceo Manzoni, dall’Institut Français Italia e dall’Ambasciata di Francia in Italia.
Un approfondimento per capire “cosa è e come si fa la “microstoria” della guerra? Come la società e i singoli individui vivono la guerra? Come la loro storia può ispirare un video-gioco? Che rapporto hanno i videogiochi con la memoria della guerra? Possiamo considerarli anche uno strumento per conoscere?”.
Due gli eventi in città:
dalle 10 alle 13, nell’Aula Magna dell’Università dell’Insubria in via Ravasi, gli studenti delle sezioni Esabac (doppio diploma italo-francese) dei licei della provincia di Varese e non solo incontreranno relatori di livello.
MANON PIGNOT, storica, docente di Storia contemporanea all’Università della Piccardia, membro dell’Institut Universitaire de France, che promuove la ricerca d’eccellenza in tutti i campi.
ENZO R. LAFORGIA, storico varesino, insegnante al Liceo Classico “Cairoli” della città, collaboratore del Centro Internazionale di Ricerca per le Storie locali e le Diversità culturali dell’Università degli Studi dell’Insubria a Varese.
YOAN FANISE, e SIMON CHOQUET-BOTTANI, direttore contenuti e audio e “game designer”, membri del team di sviluppatori del videogioco Valiant Hearts, dello Studio di sviluppo Ubisoft di Montpellier, Francia
DEBORA FERRARI e LUCA TRAINI, esperti dell’arte dei videogiochi e autori di Arte e Videogames. Neoludica (Skira, 2011) e di Assassin’s Creed, Art(R)evolution (Skira, 2012)
alle 18, presso la Libreria Feltrinelli di Corso Moro: il pubblico varesino incontra Manon Pignot e suoi libri: “Allons enfants de la patrie, Génération Grande Guerre” (Seuil, 2012) in cui, attraverso l’analisi di centinaia di disegni, pagine di diario, temi in classe, lettere, racconta l’impatto che la guerra ebbe sulle famiglie francesi e non solo, e in particolare su una generazione di bambini che sarebbero stati adulti allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale; e “Paris dans la Grande Guerre” (Parigramme, 2014), un volume costruito con le fotografie dell’epoca, attraverso le quali l’autrice indaga ancora una volta la guerra vissuta dai civili, lontani dal fronte eppure tutti “mobilitati”, e i cambiamenti irreversibili che la “guerra totale” andava portando nella società francese e mondiale. Due aspetti dello stesso paziente lavoro sulla “microstoria”, cioè sulla storia nella prospettiva dei suoi “piccoli” attori, troppo spesso messa in ombra, soprattutto nei programmi scolastici, dalla “macrostoria”, quella degli “eventi maggiori”.
L’organizzazione della giornata di studi è stata seguita da Claudie Pion, attachée de coopération pour le français en Lombardie, Piémont, Vallée d’Aoste et Ligurie, Ambassade de France en Italie, e da Antonella Visconti, insegnante di Storia in lingua francese nelle classi Esabac, ISS “Alessandro Manzoni”.