Un’Accademia del Paesaggio a Villa Mylius. Perché la vocazione della nostra città è in questa frase: “Varese la città in un giardino”.
Il candidato alle primarie di centrosinistra Daniele Zanzi, portavoce del Comitato Varese2.0 e stimato agronomo, ha raccolto 600 firme a sostegno della sua candidatura, oltre il doppio di quelle necessarie, 250, ma ne saranno consegnate meno, visto che il limite previsto dal regolamento delle primarie è di 350.
“Noi proponiamo una visione che parla di Varese come dovrà essere nel 2030 – spiega Zanzi – per farlo bisogna finalmente ridare alla città l’identità che le appartiene. È finita la vocazione industriale, e anche in un certo senso quella turistica che le si voleva dare. Quella commerciale anche, come abbiamo visto. Bisogna riconoscere che la sua prerogativa, con la quale può essere protagonista e svilupparsi, è quella ambientale”.
“Con una nostra amministrazione, regaleremo ai varesini quattro milioni di chili di ossigeno, donando a chi ha i terreni e piantando una serie di piante di faggio. Entro il 2030 arriveremmo appunto alla quantità di ossigeno che abbiamo detto”.
In una città la cui vocazione è l’ambiente, poi, non si può non rivedere il Piano di governo del territorio, poco attento al trasporto pubblico, secondo la visione del comitato. “Il Pgt deve uniformarsi a questo. Pensiamo solo al fatto che oggi, nonostante i proclami, non ci sia nessun edificio comunale, nessuna scuola di proprietà del Comune, che utilizzi i pannelli solari”. L’unica eccezione a Varese è infatti l’Isis, che tuttavia è di proprietà della Provincia.
Quindi il progetto per Villa Mylius, alternativo a quello dell’attuale amministrazione: “Villa Mylius dovrebbe ospitare un’Accademia del Paesaggio, come esiste a Verbania. Sono pochissime in Italia e a Varese diventerebbe un polo attrattore non indifferente”.
Un esempio da seguire, secondo i membri del Comitato Varese2.0, è quello di Bolzano, guidata da Luigi Spagnoli, agronomo come Zanzi, italiano eletto in una terra ad alta densità di popolazione di lingua tedesca, proprio grazie al suo impegno e ai progetto realizzati per rendere Bolzano una città all’avanguardia sull’ecosostenibilità.