Orrigoni, Malerba e tutto il centrodestra. La campagna elettorale varesina si concentrerà anche sui temi legati al ddl Cirinnà, a giudicare dalla presenza consistente di esponenti di centrodestra al convegno organizzato dall’avvocato varesino Gianfranco Amato, presidente dell’associazione “Giuristi per la vita” e organizzatore del Family Day tenutosi al Circo Massimo due settimane fa.
Amato ha riempito il Salone Estense – più di 200 persone – per parlare di Teoria Gender e utero in affitto, insieme a Emanuele Di Leo, anche lui tra gli organizzatori dell’ultimo Family Day.
Il dibattito intorno a queste tematiche, che sono ormai da mesi all’ordine del giorno anche in relazione all’ormai famoso DDL Cirinnà in discussione al Senato, interessa molto i varesini: negli ultimi due anni gli incontri pubblici di Amato (che nel frattempo presenzia a convegni in tutta Italia) hanno sempre visto un crescendo di pubblico.
Quello che ha caratterizzato l’incontro al Salone Estense di ieri rispetto alle altre serate è stato però il dato politico: oltre al patrocinio del Comune, salone del consiglio comunale per ospitare la serata e tutti i principali esponenti dei partiti della maggioranza presenti al convegno.
Già in passato la giunta Fontana aveva concesso il patrocinio ad una serata organizzata da Orizzonte Ideale sul tema Gender con ospite l’Avv. Amato, ma questa volta si è notato, guardandi il pubblico, il maggior coinvolgimento di tutto lo schieramento di centrodestra: dalla Lega a Forza Italia, da Fratelli d’Italia al Nuovo Centrodestra, passando per Orizzonte Ideale e per i Bavaresi; presenti in sala anche Stefano Malerba e Paolo Orrigoni, i due candidati alla carica di sindaco contrapposti al’interno del centrodestra.
Le elezioni comunali di maggio a Varese non potranno non ruotare quindi sulle tematiche di difesa della famiglia e di avversione alla teoria gender, e, almeno in questo, il centrodestra si è dimostrati compatto, come già avvenuto, seppur con qualche titubanza, nei mesi scorsi dopo il dibattito sulla presenza di libri gender nelle scuole comunali varesine.
Amato ha illustrato in sala quelle che sono, secondo lui, le prove della diffusione della teoria gender nel mondo occidentale ed in Italia, attraverso articoli di giornali, foto, slides e libri di testo che spiegano quella che “ormai sembra essere diventata una moda, quella del “gender fluid”, ovvero il non riconoscersi né come maschio né come femmina, ma la libertà di ognuno di sentirsi come vuole a seconda della percezione soggettiva”.
Il “pericolo” secondo Amato consiste nel fatto che queste teorie sarebbero propagandate ed imposte ai bambini fin da piccoli, attraverso libri di testo diffusi fin dai primi anni di scuola e attraverso percorsi “formativi”.
Tutto quello che è stato descritto durante la serata sarebbe verificabile da chiunque su internet, sostiene Amato, come la diffusione di libri di testo che spiegano ai bambini che si è liberi di sentirsi “maschietti o femminucce” indipendentemente dal proprio sesso, o come il caso dei grandi magazzini londinesi Selfridges che hanno creato il reparto -Agender-, dove chi non si sente né uomo né donna o tutti e due può liberamente comprare vestiti e prodotti di make up fatti per tutti, con tanto di pubblicità di uomini villosi in reggiseno e rossetto, per chiudere infine col farmaco Gonapeptyl, introdotto nei paesi del Nord Europa e ora autorizzato anche negli ospedali della regione Toscana, che blocca lo sviluppo della pubertà dei ragazzi impedendone lo sviluppo sessuale, in attesa che “capiscano se voler essere maschi o femmine o nessuno dei due da grandi per poi intervenire chirurgicamente qualora occorresse”.
“Bisogna stare attenti, perché la dittatura del pensiero dominante vuole togliere alle famiglie il diritto primario di educare i nostri figli – chiosa Amato- e per questo tutti noi siamo tenuti a sorvegliare quanto ci accade intorno”.