“Siamo il partito che rappresenta il territorio. Il nostro obiettivo? Vincere”. Parola di Luca Marsico

Il consigliere regionale e vicesegretario provinciale di Forza Italia parla degli obiettivi del partito alle prossime elezioni. E per la Provincia auspica un presidente azzurro

07 Maggio 2014
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Marsiconuova

Il voto del 25 maggio sarà la prima prova che la rinata Forza Italia dovrà affrontare. E non sarà una prova da poco, dal momento che si vota sia per il livello istituzionale europeo, quindi quello più alto e oggi sentito “lontano” dai cittadini, che per il livello più basso e vicino alla gente, i comuni.

Luca Marsico, consigliere regionale e presidente della commissione Ambiente, è anche vicesegretario provinciale di Forza Italia. Ed alle spalle ha una lunga esperienza come amministratore locale.
La sua analisi sulle possibilità del partito di Berlusconi di confermarsi come “in posizione rilevante sul territorio” si fonda quindi su una lunga esperienza e conoscenza delle dinamiche locali. Ma non nasconde l’incertezza del momento. E soprattutto il fatto che questa è la prima occasione in cui i forzisti tornano con il nome precedente, dopo lo scioglimento del Pdl. Una prova in cui bisogna farsi trovare preparati.

Forza Italia corre per il primo posto in provincia di Varese in Lombardia. Ce la può fare?

Certamente l’obiettivo è quello ambizioso di avere una conferma della posizione rilevante, che gli elettori ci hanno sempre dato alle ultime competizioni.
È la prima volta che si corre dopo la scissione con Ncd, l’impatto che avremo sull’elettorato sarà quindi tutto da scoprire.
Ma vogliamo confermare il risultato che siamo stati in grado di ottenere sempre come Pdl. Anche perché il suo bacino elettorale, nella stragrande maggioranza, è passato a noi. Anche in virtù della campagna elettorale che siamo pronti a fare, nel modo in cui il presidente Silvio Berlusconi vorrà implementarla.

Siamo a circa sei dalla rinascita di Forza Italia. Un bilancio?

Un ritorno, credo, gradito a molti, se non a tutti. A parte qualche momento di tentennamento di qualche amico, la maggioranza ha seguito infatti la scelta di tornare alle origini.
Anche chi, come Piero Galparoli (consigliere comunale di Varese, ndr), ha avuto un momento di esitazione, ha fatto poi la scelta che tutti quanti conosciamo. E questo è un segno positivo, perché la rende ancora quindi meditata e ancora più rpfondoa. Chi era forzista della prima ora ha salutato questa scissione come una sorta di ritorno all’antico entusiasmo.

Meglio adesso che nel Pdl quindi?

Non dobbiamo certo nascondere che per lungo c’è stata una coabitazione un po’ forzata. Soprattutto in provincia di Varese, dove di fatto le due anime del partito sono praticamente coincise con la nascita dei due partiti.
La scissione è stata quindi in un certo senso positiva, perché se prima eravamo sotto lo stesso tetto, oggi si viaggia in coabitazione, ma in due case diverse. E quindi c’è più chiarezza.
E soprattutto rapporti di buon vicinato.

Domanda d’obbligo, dopo le sue parole: i rapporti con il Nuovo centrodestra in Regione sono quindi positivi? È un buon alleato?

Ma sì, con i consiglieri del Nuovo centrodestra ho un ottimo rapporto, non ho mai avuto nessun tipo di prbolema. Con il rimpasto che c’è stato da poco e l’attribuzione a Parolini di un importante assessorato, i lavori politici potranno riprendere con rinnovato vigore. Da dire poi che, anche prima, quando eravamo nello stesso partito ma in correnti diverse, ho sempre avuto un buon rapporto con lui, tanto che all’inizio dell’esperienza consiliare lo votai come capogruppo dell’allora Pdl. Insomma, i rapporti sono sempre stati buoni e non sno venuti meno dopo la scissione.

Passiamo alle imminenti elezioni.
Prima però guardiamo al futuro della Provincia, che non scompare e diventa ente di secondo livello. Il futuro presidente sarà un sindaco, e sarà del colore politico di chi vincerà le comunali.
Nel caso vinca la vostra coalizione di centrodestra, spetterà a Forza Italia o alla Lega?

Cominciamo a vincere, poi faremo le valutazioni del caso.
Credo che si debba viaggiare, nella vita e nel lavoro, passando attraverso le varie fasi di sivluppo, step by step come dicono gli inglese. Quindi prima il lavoro elettorale, poi valuteremo.
Certo, non nascondo che, dopo aver passato dal 1997 al 2013 lunghi anni in Provincia, con le presidenze di Ferrario, Reguzzoni e con la fortunata esperienza di Galli, mi piacerebbe molto vedere, in caso di vittoria, un rappresentante di Forza Italia diventare presidente. Dirò di più. Se la Provincia fosse rimasta in vita, con i suoi organismi elettivi, e mi avessero chiesto di scegliere tra la candidatura in consiglio regionale e quella a presidente, avrei scelto la seconda senza dubbio.

Come vanno le strategie per le comunali?

Grazie al responsabile enti locali Marcello Pedroni, abbiamo ottenuto ottimi risultati con la creazione liste coerenti con un progetto comune, che siamo riusciti a realizzare in tantissimi casi con la Lega Nord e il Nuovo centrodestra. In alcuni comuni, purtroppo, l’eccesso di personalismo non l’ha reso possibile.

Parliamo invece di europee. E delle polemiche che ci sono state nei confronti della candidatura di Lara Comi.

In un momento preelettorale che vede la corsa tra diversi candidati, c’è un certo antagonismo che porta a qualche punta polemica. Ma non vedo problemi. Il coordinamento provinciale di Varese ha scelto di appoggiare, senza se e senza ma, Lara Comi, e questa è una posizione che verrà tenuta. Esiste la possibilità di una terza preferenza, quindi anche aver portato a Varese Licia Ronzulli non è incoerente rispetto alle scelte sulle altre due preferenze.

Dopo le elezioni, bisognerà riguardare gli equilibri nelle giunte? Nel capoluogo, Ncd aveva presentato la richiesta al sindaco qualche tempo fa.

Credo che di rimpasto a Varese non parli più nessuno. Tenuto conto di ciò che ci è stato consegnato, come geografia dei gruppi politici, non ne vedo e non ne avverto la necessità. Poi, dopo ogni elezione emerge un nuovo quadro politico. Ma non credo sarà necessario cambiare nessun equilibrio a Varese.

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