
“L’Italia, nel momento in cui sta costruendo un nuovo rapporto tra centro e periferia, dovrebbe guardare al ‘modello Usa’ per far funzionare davvero le riforme istituzionali”.
A suggerirlo è il presidente del consiglio regionale della Lombardia, Raffaele Cattaneo, che nelle vesti di presidente della Conferenza delle assemblee legislative europee è in missione negli Stati Uniti, dove ha partecipato al summit delle assemblee legislative Usa, in corso a Chicago, e incontrato a Washington i vertici delle agenzie che vigilano sull’attività del Congresso americano.
“Se vogliamo che le riforme costituzionali una volta approvate col referendum funzionino – spiega Cattaneo parlando con l’ANSA – dobbiamo pensare a modalità nuove. Se vogliamo che il Senato in Italia non diventi un dopolavoro per i consiglieri regionali dobbiamo usare metodologie e prassi nuove. Serve un cambio di mentalità”.
Cattaneo fa l’esempio di come negli Stati Uniti funziona il processo di valutazione delle politiche, un tema che riguarda molto da vicino il nuovo Senato che opererà in Italia: “Da noi – spiega – tale valutazione si basa sulle procedure, è quello che si va a vedere. Negli Usa invece e’ il contrario, si prendono in considerazione gli effetti delle performance, quello che conta sono solo i risultati, se vengono raggiunti o meno”. E’ questo, per il presidente del consiglio regionale della Lombardia, il cambio di mentalità che deve avvenire anche in Italia.
“Qui il modello è fatto di agenzie indipendenti che hanno un forte grado di autonomia – spiega ancora – che operano dentro le istituzioni ma restano al riparo dalle influenze e pressioni politiche”. L’auspicio è che anche l’Italia prenda in considerazione la possibilità di muoversi in questa direzione.
Negli Usa come in Italia, poi, si ragiona molto su come ricostruire la fiducia tra cittadini e istituzioni: “E’ un tema di cui abbiamo parlato molto in questi giorni” afferma Cattaneo, “bisogna ripartire dai temi che riguardano di più la gente e la vita quotidiana, per ricostruire un rapporto che si è andato logorando nel tempo”.