Regione Lombardia, proposta di legge del Pd per una Sanità più efficiente e senza sprechi

La riforma presentata dal gruppo regionale dei democratici è stata discussa durante l’assemblea provinciale alla Festa della Schiranna. Tra i punti fondamentali l’esenzione dal ticket per i redditi bassi e il rilancio del pubblico

29 Giugno 2014
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Una sanità più efficiente, senza sprechi e senza iniquità. I punti fondamentali della riforma della Sanità in Regione Lombardia, proposta dal Pd, attraverso una proposta di legge regionale, consistono nel superamento della divisione tra assessorato alla Salute e assessorato al Welfare, mettendo quindi insieme le politiche sociali e quelle sanitarie.

E una riforma degli ospedali e della Asl, il potenziamento dei presidi territoriali, il maggior coinvolgimento dei comuni e quindi la sottrazione delle nomine alla discrezionalità della politica: concorso pubblico per direttore amministrativi e sanitari.

La riforma è stata presentata sabato pomeriggio alla Festa della Schiranna. Riscuotendo molto interese sul territorio.
Ha relazionato sul progetto di legge il consigliere regionale del Pd Carlo Borghetti, parlando durante l’assemblea provinciale del Pd, davanti ad un pubblico sia di iscritti che di operatori del settore.

Di seguito lo schema riassuntivo di come cambierebbe la sanità regionale, se fosse approvata la riforma del Pd.

Linee guida

1. la centralità del cittadino titolare del diritto alla salute
2. l’universalità e l’equità di accesso alle prestazioni
3. il contrasto alle diseguaglianze di salute
4. la presa in carico e la continuità assistenziale
5. la promozione della prevenzione
6. la libera scelta del luogo di cura
7. la promozione della ricerca biomedica e sanitaria
8. l’integrazione sanitaria, socio-sanitaria e sociale
9. il miglioramento continuo della qualità tecnica, clinica, assistenziale
10. la valorizzazione delle risorse umane e professionali
11. la formazione continua degli operatori
12. la ricostruzione dell’etica del servizio pubblico
13. la partecipazione dei Comuni alla programmazione
14. la collaborazione con le Università
15. il contributo allo sviluppo socio-economico di Regione e Paese
16. la collaborazione con il Terzo Settore e il Volontariato
17. l’integrazione delle politiche socio-sanitarie con le altre Politiche settoriali

Prevenzione

Prevenire significa ridurre il peso e la frequenza delle patologie
croniche e contenere e ri-orientare la spesa sanitaria.
# promozione di stili di vita sani in particolare rispetto ad alimentazione
ed esercizio fisico
# incremento programmi di screening per patologie tumorali, malattie cardiovascolari e
diabete tramite differenziazione dei metodi di “chiamata” ed estensione degli attuali
target
# più presa in carico attraverso maggiore coinvolgimento dei MMG e assistenza specialisticaospedaliera in caso di diagnosi precoce
# estensione programmi di vaccinazione (Hpv, influenza, meningococco) oltre gli obbligatori
# maggiore integrazione fra ASL e ARPA per ricomporre il sistema della prevenzione
# più sostegno ai programmi di prevenzione, sicurezza e benessere organizzativo nei luoghi
di lavoro con il pieno coinvolgimento di parti sociali e imprenditoriali
# i proventi delle sanzioni alle aziende inadempienti vengono reinvestiti in prevenzione.

Pubblico e privato

…due gambe dello stesso Sistema, ma…
…per il Privato… pari diritti e doveri del Pubblico
…per il Pubblico… più capacità competitiva con il Privato

#Gli erogatori privati accreditati e autorizzati sono parte integrante del SSSR e le
loro attività devono essere coerenti ai princìpi del SSSR.
#L’accreditamento e relativa contrattualizzazione con il SSSR degli erogatori privati è
determinata dal criterio di sinergia con le strutture di diritto pubblico nei campi della
ricerca e dell’assistenza, con l’obiettivo di evitare duplicazioni e
conflittualità.
# Gli erogatori privati autorizzati e non a contratto, collaborano con il SSSR previa
valutazione e controllo della qualità e appropriatezza delle prestazioni fornite con
particolare attenzione al regime “low cost”.

Ticket

L’eventuale partecipazione alla spesa da parte degli utilizzatori dei servizi e
delle prestazioni è determinata dalla Regione prevedendone la modulazione
e le esenzioni in base alla capacità reddituale.
La nostra proposta sulla compartecipazione dei cittadini alla spesa sanitaria è
improntata all’equità e alla garanzia per tutti di poter accedere alle prestazioni
sanitarie:
# niente Ticket su farmaci e Superticket su visite ed esami ambulatoriali per i
lombardi con reddito familiare inferiore ai 30mila euro/anno.
# sopra i 30mila euro/anno compartecipazioneprogressiva.

Un unico assessorato

NON PIU’ Sistema Sanitario Regionale (SSR)
MA Sistema Socio-Sanitario Regionale (SSSR) con:
#unico Assessorato Sanità + Welfare
#unico bilancio
#unica Direzione e governance
#garanzia di sinergia tra:
• Piano Socio-Sanitario Regionale (della Regione)
• Piani Socio-Sanitari Locali (delle Aziende Socio-Sanitarie)
• Piani Sociali di Zona (dei Comuni)

Le Aziende socio-sanitarie territoriali

Non più ASL, ma ASST, a garantire l’integrazione, per le quali:
# si sottraggono le funzioni di acquisto e controllo di prestazioni
sociosanitarie che vengono trasferite all’Agenzia regionale preposta
# si danno nuove funzioni di produzione di servizi
# si definiscono gli ambiti d’intesa con i Comuni, la Città Metropolitana e le aree vaste

Caratteristiche e principali competenze:

o gestione diretta degli Ospedali di Riferimento, di Territorio e dei Presidi di Comunità
o cure primarie
o cure intermedie
o prestazioni specialistiche e ambulatoriali
o servizi territoriali
o raccordo con i Comuni
o prevenzione con evidenza di efficacia

Sistema ospedaliero

Il Sistema Ospedaliero lombardo è composto da tre reti: Rete Ospedaliera (gestita
direttamente dalle Aziende Socio-Sanitarie Territoriali – ASST), Centri ad elevata Intensità e
Complessità, Rete della Ricerca e della Formazione.
I criteri per la classificazione delle strutture ospedaliere pubbliche e private accreditate
tengono conto di:
• bacino d’utenza
• livello di complessità e intensità della cura
• presenza di strutture dedicate all’emergenza
• tipologia di specialità mediche, chirurgiche e di servizi di supporto

Ospedali di riferimento e ospedali di territorio

Gli Ospedali di Riferimento sono presidi ospedalieri ad alta
intensità e complessità di cura, hanno un bacino di utenza
medio alto, sono dotati di DEA (Dip. Emergenza Urgenza) e vi
sono presenti molteplici specialità. Sono dotati (o disponibili in
rete H24) di servizio di radiologia con Tac ed ecografia,
Laboratorio e servizio immunotrasfusionale.
Gli ospedali di Territorio sono presidi ospedalieri a media
intensità di cura, hanno bacino di utenza medio, sono dotati di
Pronto Soccorso, hanno un numero limitato di specialità, letti
per subacuti e servizio di pronta disponibilità H24 di Radiologia,
laboratorio ed emoteca.
Sono gestiti direttamente dalle ASST.

Presidi di comunità

I Presidi di Comunità sono strutture a bassa intensità di cura, diffuse capillarmente su tutto il territorio regionale, la cui missione è quella di garantire appropriata continuità assistenziale con le cure erogate dalle altre strutture del sistema ospedaliero, superare l’attuale frammentazione fra i servizi territoriali e assicurare il coordinamento con gli altri presidi della Rete Ospedaliera:
• dipendono dalle ASST di riferimento
• erogano prestazioni, sia in regime di ricovero (posti letto per subacuti e post acuti), sia in regime ambulatoriale e di Day Hospital
• sono luogo di integrazione e coordinamento territoriale: vi convergono gli ambulatori dei medici di base e dei pediatri, gli ambulatori specialistici e quelli di riabilitazione.
• sono nodo funzionale della rete di servizi per la presa in carico e la cura di pazienti cronici e con pluripatologie
• sono in diretto collegamento con gli altri ospedali della Rete ospedaliera

Centri ad elevata intensità e complessità

I centri ad elevata intensità e complessità hanno bacino d’utenza compreso tra 600.000  1.000.000 abitanti. Sono strutture dotate di un Dipartimento d’Emergenza ad Alta Specialità (EAS) e in esse sono concentrate le maggiori tecnologie e le equipe specializzate per gli interventi con la più elevata intensità e complessità di cura.
Gli ospedali ad altissima intensità e complessità di diritto pubblico sono identificati come Aziende Ospedaliere. I centri ad elevata intensità e complessità e gli IRCCS pubblici e privati svolgono ruolo di promozione e sviluppo di metodi, strumenti e programmi da diffondere e rendere disponibili alle altre strutture della rete ospedaliera.

Rete della ricerca e della formazione

La regione promuove la ricerca quale fattore caratterizzante di un servizio socio-sanitario efficiente ed efficace che supporta lo sviluppo delle competenze e conoscenze scientifiche, coinvolgendo in essa tutte le strutture del SSSR, in coerenza alle proprie vocazioni.
• La rete della ricerca comprende: gli IRCCS (Istituti di Ricerca e Cura a Carattere Scientifico) di natura pubblica e privata, le Università, e gli Enti e le Istituzioni di ricerca presenti sul territorio regionale. La rete della ricerca valorizza le informazioni prodotte nelle diverse attività di ricerca favorendone la condivisione e il coordinamento tra strutture.
• La regione individua correttivi tariffari relativi alle prestazioni di ricovero (maggiorazioni tariffarie) per dare agli IRCCS un riconoscimento adeguato, sulla base di indicatori oggettivi, alle
attività di ricerca.

Tre agenzie territoriali a supporto dell’assessorato e con articolazioni territoriali

Controllo

Agenzia Regionale per la programmazione, accreditamento, acquisto e controllo delle prestazioni:
• Garantisce uniformità e adeguatezza rispetto ai territori
• programma e regola i servizi accreditati
• ha funzioni di acquisto di prestazioni socio sanitarie
• ha funzioni di controllo sulle procedure amministrative

Innovazione

Agenzia Regionale per l’innovazione, la ricerca, l’Health Tecnology Assestment e il governo clinico:
• garantisce l’innovazione del SSSR anche ai fini della competitività internazionale
• Garantisce uniformità e adeguatezza rispetto ai territori
• sostituisce la Fondazione Biomedica per la ricerca
• ha funzioni di vigilanza sulla appropriatezza clinica

Sicurezza

Agenzia Regionale per l’Emergenza Urgenza
• in coerenza col nuovo SSSR l’Azienda Areu si trasforma in Agenzia Regionale per l’Emergenza e Urgenza.

Un sistema sanitario senza confini

Il Sistema Socio Sanitario Regionale assume il processo di globalizzazione come scenario nel quale operare e sviluppare opportunità di crescita delle competenze, di acquisizione di risorse e di aumento di spazi di qualità, efficacia e universalità.
I pazienti sono sempre più mobili e, alla luce delle nuove direttive EU, il SSSR eroga prestazioni anche a cittadini residenti in altre nazioni con l’obiettivo di sviluppare competenze e tecnologie e rendere disponibili maggiori risorse economiche.
Il SSSR valorizza i processi di mobilità internazionale, di confronto scientifico e culturale per gli studenti, gli operatori e i professionisti della sanità.
Il SSSR sostiene le capacità delle proprie strutture e istituzioni sanitarie a muoversi nel mercato dei finanziamenti per la ricerca, favorendo la costituzioni di network regionali, nazionali e internazionali.

La cosiddetta “Legge Daccò” è abrogata

Abrogazione dell’art. 25 della L.R. 33/09 che prevede contributi a favore dei soggetti no profit operanti in ambito sanitario per miglioramenti organizzativi, strutturali e tecnologici.
La norma è all’origine dei recenti scandali. E’ mancato (tra l’altro) un monitoraggio sulla appropriatezza delle proposte da parte delle strutture richiedenti i contributi, e sulla conformità delle richieste rispetto alle indicazioni date dalle Asl.
Gli obiettivi strategici che dovevano essere colti con la “legge Daccò” quanto alla innovazione tecnologica, sono posti in capo all’Agenzia Regionale per l’innovazione e la ricerca.

I Comuni assumono più ruolo

Ai Sindaci, alle Conferenze dei Sindaci delle ASST, alla Città Metropolitana e alle aree vaste sono riconosciuti ruoli più pregnanti su:
• programmazione
• scelte strategiche
• individuazione degli ambiti territoriali ottimali
Art. 1: partecipazione dei Comuni alla Programmazione delle attività e alla verifica dei risultati di salute.
Art. 6: parere vincolante della Conferenza dei Sindaci delle ASST sul Piano Socio-Sanitario Locale delle ASST.
Art. 7: riorganizzazione della Rete Ospedaliera definita dalla Giunta Regionale previa acquisizione del parere del Consiglio delle Autonomie Locali (CAL).
Art. 10: nomina dei Direttori Generali effettuata dalla Giunta Regionale d’intesa con i Presidenti delle Conferenze dei Sindaci (e con i Rettori universitari per AO e IRCCS sedi di Università).

Valorizzazione personale

La Regione per garantire la appropriata dotazione di personale al SSSR adotta un Piano pluriennale di determinazione dei contingenti per le professioni mediche, specialistiche e sanitarie, per i MMG e per i PLS.
#Le strutture sanitarie afferenti al SSSR, in coerenza con il programma ECM, attuano percorsi formativi per il personale in servizio e assicurano la valorizzazione di ogni professionalità per raggiungere sempre migliori livelli di competenza.
#Le strutture sanitarie afferenti al SSR, anche per gli operatori non-sanitari, assicurano la formazione continua.

Nomine trasparenti

Con il nuovo SSSR le Nomine dei Direttori:
o si sottraggono alla discrezionalità assoluta della politica
o si riducono di numero (riduzione AO ed eliminazione dei Dir. Sociali)
• Oltre ai titoli, requisito indispensabile è l’esperienza in strutture ad alta complessità analoga a quella da dirigere.
• Una commissione esterna al governo Regionale, eletta dal Consiglio regionale, valuta e sottopone alla Giunta una rosa di nominativi secondo il criterio del merito.
• Direttore Sanitario e Amministrativo sono selezionati mediante avviso pubblico e non più scelti direttamente dal Direttore Generale.

La salute mentale sul territorio

“E’ trasferita alla ASST la tutela sociosanitaria delle persone con patologia psichiatrica.
L’esercizio di tale funzione è realizzato attraverso le strutture che compongono il Dipartimento
di Salute Mentale delle ASST” (Art.5, comma 3).
Una nuova politica per la Psichiatria deve prevedere l’incremento dei progetti territoriali, anche a scapito degli investimenti più ingenti sulla residenzialità, su cui s’è investito in questi anni, che tocca solo le patologie gravi, mentre cresce l’emergenza per le patologie non acute. Va inoltre potenziata la Neuropsichiatria infantile, in ginocchio (solo 18 posti letto ospedalieri in tutta la Lombardia…).
Serve un potenziamento di:
o organico dei CPS, vere cabine di regia per la presa in carico
o semi-residenzialità, modulata in “leggera” e “pesante”
o inserimenti lavorativi protetti, che dimostrano efficacia terapeutica

L’odontoiatria è per tutti

Il 90% della spesa odontoiatrica privata oggi è costituita da pagamenti diretti interamente a carico dell’assistito.
o Vi è una forte diseguaglianza nell’accesso alle cure dei denti: il 40% dei cittadini non è mai stato dal dentista e chi vi accede lo fa solo in caso di emergenza.
o Bisogna affrontare in modo preventivo le cure dentali di base dei cittadini per evitare situazioni più complesse e di conseguenza più costose.
o La Regione contribuisce alla diffusione di polizze assicurative veicolate dai fondi dei lavoratori o dalle società di mutuo soccorso, per rafforzare il sistema di tutele.
o La Regione istituisce un fondo integrativo regionale a gestione pubblico/privato alimentato attraverso la sottoscrizione del singolo cittadino, con una quota predefinita in base alla propria situazione reddituale

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