Referendum sul parcheggio, Mirabelli (Pd): “Fontana non imbavagli il consiglio comunale”

Il capogruppo del Pd risponde alle considerazioni del sindaco sui problemi che comporterebbe una consultazione tra i cittadini sul progetto di autosilo al Sacro Monte. Ed invita l’amministrazione a dare la possibilità alla popolazione di esprimersi

30 Maggio 2014
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Il capogruppo del Pd Fabrizio Mirabelli rilancia la proposta del referendum. E critica il sindaco per aver dichiarato che il voto sul referendum (leggi qui) potrebbe non essere ammissibile.

“Il sindaco Fontana, oggi, non esita a dichiarare che “il referendum sul parcheggio della Prima Cappella non si può fare”.
La posizione del sindaco ci stupisce e ci rammarica in quanto la Legge 241/90, all’art.21 e seguenti, prevede, espressamente, in capo alla P.A. il potere di autotutela ovvero di revoca o annullamento di atti, compresi gli atti delle procedure di gara.
Se lo Statuto e il Regolamento comunale prevedono il referendum consultivo, e lo Statuto e il Regolamento del Comune di Varese lo prevedono, automaticamente, la Corte dei conti non può muovere alcun rilievo”.

Mirabelli ricorda poi che anche se a Varese è ammesso solo il referendum consultivo, esiste negli enti locali la possibilità di farlo abrogativo.

“Il referendum abrogativo, poi, da qualche tempo, è previsto dal TUEL (Testo Unico Enti locali). Lo Statuto del Comune di Varese non è stato ancora aggiornato. Basterebbe apportare una modifica.
È evidente, pertanto, che il Sindaco ha paura di sottoporre al Consiglio comunale la richiesta di delibera per indire il referendum consultivo che abbiamo presentato, ieri sera, perché, evidentemente, non tutti nella maggioranza che lo sostiene voterebbero contro la consultazione popolare.
Per quanto ci riguarda, su un argomento che tanto ha diviso la città, sarebbe stato doveroso che fosse proprio lui, fin dall’inizio, a proporre il referendum consultivo.
Capiamo che partecipazione, coinvolgimento, condivisione sono parole vuote per questa Amministrazione.

quindi il fatto che le forze politiche di centrodestra citino sempre la Svizzera, quando invece poi non voglio seguire l’esempio dei loro referendum.

“È inutile citare, continuamente, come esempio, la Svizzera, dove qualsiasi opera pubblica viene sottoposta a referendum, se, poi, ci si nasconde dietro all’interpretazione burocratica delle regole per impedire ai varesini, che ne hanno diritto, di esprimere la propria opinione.
Anche in Lombardia, a Milano e a Brescia, alcune questioni importanti sono state sottoposte al giudizio dei cittadini. Perfino a Busto Arsizio. Perché a Varese non dovrebbe essere possibile? Il sindaco non pretenda di mettere il bavaglio al Consiglio comunale”.
E quindi un ultimo appello.
“Sia il Consiglio comunale, come prevedono lo Statuto e il Regolamento del Comune di Varese, a prendersi la responsabilità, che gli compete, di decidere a favore o contro l’indizione del referendum consultivo sul parcheggio alla Prima Cappella”.

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