“Se prendiamo Varese, prendiamo la Lombardia”. I Cinquestelle preparano la battaglia per le elezioni comunali del 2016.
Dove saranno presenti, oltre che nel capoluogo, a Gallarate e Busto Arsizio. E il deputato Cosimo Petraroli lancia la sfida a chi governa il territorio da oltre vent’anni.
Dopo il passaggio della capogruppo alla Camera Francesca Businarolo, sabato scorso, per il convegno sul Whistleblowing che si è tenuto a Villa Recalcati, il canale Youtube ufficiale del gruppo parlamentare ha lanciato la battaglia per il Reddito di cittadinanza comunale a Varese. Una proposta avanzata nel programma elettorale dal candidato sindaco Steidl, dal deputato Petraroli e dall’attuale portavoce dei Cinquestelle di Varese Francesco Cammarata.
“Il Reddito di cittadinanza è il sistema previdenziale che tutti i Paesi d’Europa hanno – spiega Petraroli – ad esclusione dell’Italia e della Grecia. Grazie alle menzogne della Lega Nord i cittadini lombardi credono che questo sia un sussidio a vita per tutte le persone che non hanno voglia di lavorare. Soprattutto privo delle dovute coperture finanziarie. In realtà è esattamente l’opposto. Non solo perché non è un sussidio a vita, ma perché le dovute coperture finanziarie ci sono e sono state certificate dalla Ragioneria di Stato”.
Di fatto oggi le forme di garanzia sociale arrivano solo attraverso la cassa integrazione, cui può accedere solo chi ha avuto un contratto di lavoro. Chi invece non l’ha mai avuto, è escluso. “È un reddito garantito minimo di dignità – continua Petraroli – che si aggiunge ad un piano di inclusione sociale e lavorativa per i cittadini.
Durante il periodo in cui si riceve questo sussidio, il beneficiario deve dedicare alcune ore della giornata a lavori socialmente utili per il proprio Comune”. E nel momento in cui troverà un lavoro, verrà a decadere il sussidio.
“Ciò comporterà un onere per le finanze comunali varesine certamente rilevante, ossia pari a circa 12 milioni di euro, ma è fattibile” spiega Steidl.