Hanno chiuso i cancelli della struttura che li ospita, impedendo a chiunque di entrare o uscire. Una protesta che è durata tutta la mattinata di ieri. Fino a quando sono intervenuti i Carabinieri, riuscendo a farli ragionare e a porre fine alla manifestazione.
I richiedenti asilo, ospitati nella Barbara Melzi di Tradate, in provincia di Varese, hanno dato vita alla protesta nella prima mattinata di ieri, martedì 26 aprile: ad agire sono stati circa 60 dei 100 profughi assegnati alla struttura delle suore, gestita dalla Croce Rossa.
Hanno chiuso i cancelli e iniziato a far sentire la loro voce anche con una serie di cartelli.
A scatenare la rabbia dei profughi, secondo quanto riferito da chi ha portato avanti le trattative per porre fine alla protesta, sarebbero state le lungaggini burocratiche per ottenere il riconoscimento del diritto di asilo. Molti dei profughi, infatti, si troverebbero nella struttura ormai da oltre 10 mesi.
I Carabinieri hanno dato il via ad una lunga mediazione. Verso le 9 del mattino i militari sono finalmente riusciti a convincere il gruppo di migranti a riaprire i cancelli.
Quindi una delegazione di quattro di loro si è recata a Varese per incontrare il prefetto Giorgio Zanzi ed esporgli i propri problemi.
In particolare, i profughi vogliono sapere a che punto sia l’iter per le loro pratiche.
Verso le 10 del mattino i profughi hanno riaperto la struttura, facendo rientrare il personale che era stato costretto ad uscire all’inizio della protesta.
L’episodio è però destinato a scatenare polemiche nel mondo politico. Tradate, ex roccaforte del centrodestra, è ormai da quattro anni in mano al centrosinistra. E l’ex sindaco leghista, il senatore Stefano Candiani, non va giù per il sottile. “La misura è colma – dice – sono più di cento e ci costano circa 800.000 euro all’anno. Il perbenismo del Pd li ha convinti che possono avere tutto e tutto è dovuto a loro”.
E quindi Candiani annuncia che venerdì andrà ad incontrare il prefetto. Con lui si recherà anche il consigliere regionale leghista Emanuele Monti, che già settimana scorsa era andato nell’Ufficio territoriale del governo per presentare le proprie preoccupazioni sui profughi in provincia di Varese. In particolare, Monti ha annunciato come una serie di proposte per ridurre le quote di profughi che la Lombardia deve accogliere, formulate dalla Lega Nord di Varese, verranno portate nei prossimi giorni all’attenzione del governo di Roma, al premier Matteo Renzi e al ministro dell’Interno Angelino Alfano.